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Il ricatto dell'India a Renzi per liberare i marò

Le rivelazioni di un agente segreto fanno scoppiare lo scandalo in India. Spunta l'offerta fatta da Modi a Renzi all'assemblea dell'Onu: "Libero i marò in cambio di informazioni su Sonia Gandhi". Ma del faccia a faccia non c'è alcuna traccia

Il ricatto dell'India a Renzi per liberare i marò

L'India ha provato a ricattare l'Italia per concedere la libertà ai nostri marò illegalmente detenuti a Nuova Delhi. Il governo indiano ha offerto all'Italia di lasciare liberi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone in cambio di informazioni che collegassero la presidente del Partito del Congresso, Sonia Gandhi, e la sua famiglia alle presunte tangenti pagate per la fornitura all'India, poi bloccata, di dodici elicotteri Agusta/Westland. A rivelarlo è stato un agente segreto britannico, Christian Michel, rimasto coinvolto nello scandalo che fa tremare l'India.

Secondo quanto riferisce il Telegraph, Christian Michel avrebbe scritto una lettera al Tribunale del Mare di Amburgo e anche alla Corte Permanente di Arbitrato dell'Aja per accusare apertamente il governo indiano. "So che sono accuse gravi, ma io so quello che dico". Il premier Narendra Modi avrebbe fatto l'offerta al premier Matteo Renzi nel corso di un incontro a margine dell'ultima Assemblea Generale dell'Onu, lo scorso settembre quando entrambi erano a New York. Nelle cronache giornalistiche, del faccia a faccia non c'è alcuna traccia. Secondo Michel, l'incontro fu brush-by, organizzato senza preavviso.

Il ministero degli Esteri indiano non ha smentito che i due si incontrarono, limitandosi a osservare che nei giorni dell'Assemblea Generale dell'Onu circolano così tanti leader al Palazzo di Vetro che una breve conversazione è sempre possibile. Ma sulle accuse è stato netto. "Troppo ridicole per commentarle", ha tagliato corto un portavoce.

Michel assicura che è pronto a rivelare le sue fonti in via riservata ai tribunali internazionali.

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