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Russia, operazione antiterrorismo: uccisi jihadisti che volevano colpire mondiali

All’interno dell’edificio era asserragliata una cellula composta da quattro jihadisti che preparavano un attentato ai prossimi Mondiali di calcio in Russia

Russia, operazione antiterrorismo: uccisi jihadisti che volevano colpire mondiali

Operazione anti-terrorismo delle forze di sicurezza russe in Inguscezia. Il Comitato Nazionale Anti-terrorismo russo (NAC) ha reso noto che nella giornata dell'8 giugno gli agenti hanno accerchiato un’abitazione a Nagornaya Street nel villaggio di Altievo, nei pressi di Nazran, la capitale inguscia.

All’interno dell’edificio era asserragliata una cellula composta da quattro jihadisti che preparavano un attentato ai prossimi Mondiali di calcio in Russia. Due dei terroristi hanno rifiutato la resa e sono stati abbattuti in uno scontro a fuoco mentre un terzo si è arreso dopo un tentativo di fuga. E’ inoltre rimasta uccisa anche una donna membra della cellula jihadista.

All’interno dell’abitazione sono state rinvenute armi, munizioni, pezzi per costruire ordigni esplosivi (IED) e un documento inneggiante all’Isis con tanto di nominativi di componenti della “banda”.

Il prossimo 14 giugno avrà inizio il Mondiale di calcio in Russia, un evento che durerà fino al 15 luglio e che vedrà coinvolte undici città (Mosca, San Pietroburgo, Kaliningrad, Niznhy Novgorod, Kazan, Samara, Saranks, Volgograd, Rostov sul Don, Sochi ed Ekaterinburg). Gli stadi coinvolti sono ben dodici (due a Mosca) e le nazionali partecipanti ben trentadue. Tra queste, alcune sono considerate potenziali target privilegiati dei jihadisti, come ad esempio la Francia, la Germania, la Russia stessa, gli Stati Uniti, l’Iran e l’Egitto.

I Mondiali fanno gola ai jihadisti dell’Isis per diversi motivi: in primis per una dimostrazione di forza, per mostrare di essere ancora in grado di colpire e far male, nonostante le sconfitte subite; in secondo luogo per l’enorme eco mediatico, a livello mondiale, che avrebbe un attentato durante i Mondiali (Monaco 1972 insegna); in terzo luogo per il pesante danno economico/turistico ai danni della Russia

Mosca è oggi considerata dai jihadisti la grande responsabile della sconfitta subita dall’Isis in Siria in seguito alla campagna militare lanciata nel settembre 2015 e che ha di fatto schiacciato il cosiddetto "Stato Islamico". Nel frattempo la Russia neutralizzava anche l’organizzazione terrorista «Emirato del Caucaso» nel Caucaso settentrionale grazie a una vincente strategia preventivo/repressiva. Oggi Mosca ha dunque rimpiazzato gli Stati Uniti come nemico numero uno dei jihadisti sunniti.

Non a caso negli ultimi mesi sono state diverse le minacce lanciate dall’Isis nei confronti dei Mondiali di Calcio, ma per loro non sarà facile considerate le imponenti misure di sicurezza implementate dal Cremlino.

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