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La Russia si blinda contro le aziende digitali straniere

Le norme prossimamente in vigore in Russia sono state giustificate dai deputati vicini a Putin appellandosi a motivi di sicurezza nazionale

La Russia si blinda contro le aziende digitali straniere

In Russia sta per entrare in vigore una normativa che introduce pesanti restrizioni agli utenti di Internet e che salvaguarda le compagnie tecnologiche nazionali dalla concorrenza straniera.

La nuova legislazione, che sarà prossimamente approvata dalla Duma, è stata sollecitata, afferma l’emittente Usa Voice of America, direttamente dal Cremlino e redatta dai parlamentari vicini al presidente Putin.

In base al disegno di legge, chiunque utilizzi in Russia posta elettronica o app di messaggistica dovrà sottoporsi a identificazione, così da agevolare l’attività delle istituzioni contro i soggetti che diffondono tramite web “contenuti pericolosi”.

La bozza di provvedimento dispone inoltre che tutti i dispositivi elettronici (computer, cellulari, ecc.) immessi nel mercato russo dovranno essere muniti di app realizzate nel gigante slavo. Tale previsione è stata subito interpretata dal network statunitense come finalizzata a ostacolare la penetrazione nel Paese di Putin delle società digitali Usa, in particolare di Apple. A causa della disposizione ”patriottica” in questione, riporta sempre Voice of America, sconcerto e preoccupazione starebbero già serpeggiando tra gli investitori internazionali.

Un’altra previsione di ispirazione protezionistica contenuta nella bozza, che ha anch’essa subito allarmato i mercati globali, è quella che vieta alle aziende straniere di possedere più del 20% delle azioni delle compagnie tecnologiche russe. Il principale beneficiario di questa pesante limitazione agli investimenti provenienti dall’estero sarebbe Yandex, la maggiore società digitale del gigante slavo, su cui si starebbero concentrando appetiti stranieri per via delle sue difficoltà economiche.

La nuova legge su Internet e sulle aziende attive nell’elettronica ha subito scatenato l’indignazione delle organizzazioni a difesa delle libertà civili. In particolare, le disposizioni sull’obbligo di identificazione a carico degli utenti di posta elettronica e app di messaggistica sono state additate dagli attivisti per i diritti umani come uno strumento che consentirà a Putin di dominare il web e come il primo passo verso la realizzazione in Russia di una cortina di ferro digitale”.

Alle accuse di violazione della libertà della rete ha subito replicato il parlamentare Anton Gorelkin, personalità vicina al Cremlino nonché uno degli estensori del provvedimento incriminato, cha ha presentato quest’ultimo come dettato da “ragioni di sicurezza nazionale”.

La bozza sarebbe appunto giustificata dalla necessità di sviluppare la linea dura contro coloro che inondano Internet di contenuti dannosi, di notizie infondate e di propaganda suscettibile di generare allarme sociale.

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