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Erdogan scrive a Putin: "scuse" per il pilota russo ucciso

In una lettera la prospettiva di nuove relazioni. "Uno sviluppo importante"

Erdogan scrive a Putin: "scuse" per il pilota russo ucciso

Non è in un giorno a caso che arriva la notizia di una missiva ufficiale che da Ankara è stata inviata al Cremlino, contenente le scuse del presidente Erdogan per l'abbattimento di un caccia russo e l'uccisione del suo pilota, accusati di avere sconfinato in territorio turco durante un'operazione sui cieli siriani.

La lettera arriva nello stesso giorno in cui la Turchia e Israele annunciano un riavvicinamento storico, dopo anni in cui le relazioni sono rimaste quasi congelate a causa della questione della Mavi Marmara, la nave che tentava di forzare il blocco di Gaza nel 2010, a bordo della quale nove attivisti turchi rimasero uccisi in un assalto dei commando israeliani.

Secondo il Cremlino Erdogan ha espresso "rimpianto e le sue condoglianze e 'chiesto scusa'", promettendo anche un serio impegno perché le relazioni tra i due Paesi, divisi su questioni di interesse internazionale come la crisi siriana, tornino a come erano un tempo.

Se sulle scuse le fonti che parlano da Ankara sono più vaghe, tuttavia il portavoce di Erdogan, Ibrahim Kalin, conferma che il Presidente turco si è detto "profondamente rattristato" per quanto avvenuto, mentre il ministro della Difesa Fikri Isik parla di "un'alba di importanti sviluppi" nelle relazioni con la Russia.

Ancora a fine maggio, Erdogan aveva puntato il dito contro Mosca, accusando Putin di inviare "armi anti-aeree e missili" ai guerriglieri del Pkk, che dallo scorso luglio sono tornati a imbracciare le armi, rompendo una tregua che durava da alcuni anni. Attentati e operazioni di sicurezza hanno già provocato centinaia di morti, soprattutto nelle province sud-orientali della Turchia.

Se è presto per fare pronostici su quanto avverrà in futuro tra Russia e Turchia, vale la pena ricordare come il nuovo primo ministro turco, Binali Yildirim, abbia indicato appena dopo la sua elezione, arrivata con le dimissioni forzate di Ahmet Davutoglu, l'intenzione di impostare una politica estera improntata a "guadagnarsi più amici che nemici", una "offensiva" diretta soprattutto a Russia, Israele ed Egitto.

@ACortellari

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