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San Bernardino, legali vittime pronti a querelare Apple per sbloccare l'iPhone

Alcune delle persone rimaste ferite nella strage di San Bernardino, lo scorso dicembre, vogliono presentare un’azione legale nei confronti di Apple perché aiuti l’Fbi a sbloccare l’iPhone dell’attentatore. Intanto Apple chiede che il governo dia vita ad una commissione per dirimire il problema dei codici criptati

San Bernardino, legali vittime pronti a querelare Apple per sbloccare l'iPhone

Continua a tenere banco, negli Usa, il braccio di ferro tra Apple e il governo americano, per lo sblocco dell'iPhone appartenuto all'attentatore di San Bernardino (California). In un post pubblicato sul sito specializzato in questioni legali Lawfare, il direttore dell'Fbi James Comey ha sottolineato che "non si può guardare chi è sopravvissuto alla strage e non ci si può guardare allo specchio, se non faremo quanto serve" e ha ribadito che l’Fbi "non vuole dare a tutti chiavi di accesso", appunto creando un precedente.

Dall’altro lato, Tim Cook, ad Apple, in una e-mail ai dipendenti e in una serie di domande e risposte pubblicate sul sito, ha chiesto alle autorità di ritirare la richiesta di sbloccare l’iPhone. Apple, ha spiegato il suo numero uno, sarebbe invece "felice di partecipare" a un panel di esperti di intelligence, tecnologia e libertà civili per discutere "le implicazioni da un punto di vista legale, di sicurezza nazionale, di privacy e libertà personali delle tecniche usate per la sicurezza digitale". Cook, che ha ribadito di non volere creare "un pericoloso precedente", ha spiegato di non sentirsi "a proprio agio dalla parte opposta del governo, in un caso centrato sulle libertà che il governo stesso dovrebbe proteggere".

Legale vittime pronti a querelare Apple

Ora scendono in campo alcune delle persone rimaste ferite nella strage: la loro idea è quella di presentare un’azione legale nei confronti di Apple perché aiuti l’Fbi a sbloccare l’iPhone dell’attentatore. "Sono stati presi di mira dei terroristi - ha detto Stephen Larson, un ex giudice federale e ora avvocato di alcune delle vittime - vogliono sapere perché".

Il legale non ha voluto precisare quante persone rappresenta.

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