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Scontro in Vaticano, l'Ordine di Malta non collaborerà con la commissione voluta dal Papa

L'Ordine di Malta ha reso noto che non collaborerà con la commissione istituita da Papa Francesco sulla vicenda dell'espulsione del Gran Cancelliere Albrecht Freiherr von Boeselager, decisa dal Gran Maestro Fra' Matthew Festing e dal cardinale Burke

Scontro in Vaticano, l'Ordine di Malta non collaborerà con la commissione voluta dal Papa

È scontro tra l’Ordine di Malta e il Vaticano. Dopo la creazione da parte di Papa Francesco di una commissione incaricata di fare chiarezza sulla rimozione da Gran Cancelliere di Albrecht Freiherr von Boeselager, accusato, secondo le indiscrezioni, di aver chiuso gli occhi sulla distribuzione di preservativi negli ospedali dell’Ordine di Malta in Africa, il gran magistero dell’ordine che ha sede all’Aventino, ha fatto sapere che non ha intenzione di collaborare con i cinque “commissari” nominati dalla Santa Sede.

"Il gran magistero del Sovrano Ordine di Malta, in relazione all'attività che sta svolgendo il gruppo nominato dalla Segreteria di Stato vaticana, ritiene opportuno ribadire che la sostituzione del Gran Cancelliere è stato atto interno del governo dell'Ordine” - si legge, infatti, nel testo pubblicato sul sito ufficiale dell’Ordine di Malta - “pertanto, attesa l'irrilevanza giuridica del gruppo e dei suoi atti nell'ambito dell'ordinamento giuridico melitense, l'Ordine ha ritenuto di non dover collaborare, anche al fine di tutelare la propria sfera di sovranità rispetto ad iniziative che si atteggiano quali forme volte obiettivamente a porre in discussione o comunque a limitare detta sfera".

No al commissariamento per “motivazioni strettamente giuridiche”

L’Ordine di Malta, quindi, dice “no” al “commissariamento” che Papa Francesco aveva disposto a fine dicembre, istituendo una commissione di “cinque autorevoli membri” incaricati di “raccogliere elementi atti ad informare compiutamente e in tempi brevi la Santa Sede” in merito alla vicenda del Gran Cancelliere dell’Ordine, Albrecht Freiherr von Boeselager. Una decisione, sottolineano dall’Ordine, che non è da giudicarsi come una “mancanza di riguardo nei confronti del gruppo stesso, né tanto meno della Segreteria di Stato”, ma che “ha motivazioni strettamente giuridiche”. È una decisione che però è destinata a far discutere all’interno della Chiesa, visto che il patrono del Sovrano Ordine di Malta è il cardinale statunitense Leo Raymond Burke, uno dei quattro porporati che hanno sottoscritto i “dubia” sull’esortazione post sinodale “Amoris laetitia”, chiedendo chiarimenti al Santo Padre sulle presunte aperture ai divorziati risposati contenuti nell’Esortazione Apostolica “sull’amore nella famiglia”.

La vicenda

L’epurazione del Gran Cancelliere Von Boeselager, decisa dal Gran Maestro, Fra’ Matthew Festing, all’inizio di dicembre, è stata approvata, infatti, anche dal cardinale Burke, il quale, per decisione dello stesso Francesco, dal 2014 è il rappresentante del Santo Padre presso l’Ordine. La sospensione da Gran Cancelliere, aveva chiarito lo SMOM, “è dovuta a gravi problemi accaduti durante il mandato di Von Boeselager come Grande Ospedaliere dell’Ordine di Malta, e il successivo occultamento di questi problemi al Gran Magistero”. Von Boeselager, secondo alcune fonti, sarebbe reo, infatti, di aver coperto la distribuzione di preservativi in alcune zone in cui sono operativi gli ospedali dell’Ordine, in particolare in Africa. Il gran magistero, per questo, ha ordinato al Gran Cancelliere di dimettersi. Ma Von Boeselager ha rifiutato per ben due volte e così l’Ordine è stato costretto ad avviare un procedimento disciplinare per sospenderlo da tutti gli incarichi. Rifiutare un ordine del Gran Maestro, infatti, nel Sovrano Ordine di Malta, è un fatto particolarmente grave e significa “disconoscere la spiritualità e le leggi dell’Ordine”. L’epurazione però, ha suscitato i malumori di una parte dell’Ordine, tanto da spingere il Pontefice ad istituire una commissione per indagare sull’accaduto. Un’indagine alla quale però è lo stesso Ordine a mettere, de facto, oggi, la parola fine.

“Le testimonianze che i singoli membri ritenessero di poter rendere al gruppo, non potranno per le loro modalità e per i contenuti espressivi di giudizi, porsi in contrasto, direttamente o indirettamente, con la decisione del Gran Maestro e del Sovrano Consiglio relativa alla sostituzione del Gran Cancelliere", si legge, infatti, nel testo della nota pubblicata sul sito dello SMOM.

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