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Se l'Unione Europea paga i commissari per non lavorare

Continuano a ricevere l'indennità due anni dopo l'incarico. E a pagarli siamo noi

Se l'Unione Europea paga i commissari per non lavorare

È una di quelle questioni che fanno strabuzzare gli occhi e chiedere per quale ragione si debba assistere a sprechi di questo tipo, soprattutto perché pagati con i soldi pubblici. Questa volta a intascarsi soldi non dovuti sono membri di una ex commissione dell'Unione Europea, non in attività da due anni.

Sedici membri della ex commissione Barroso, in cui figura anche l'italiano Ferdinando Nelli Feroci, continuano a percepire la loro indennità, nonostante da almeno due anni non lavorino per guadagnarselo.

A quanto ammonta la cifra? È presto detto. Una lista pubblicata dal quotidiano tedesco Die Zeit parla di circa 8.300 euro al mese, versati indiscriminatamente anche a chi, come il polacco Janusz Lewandovsky, prende un secondo stipendio da Bruxelles: quello da europarlamentare.

Il sistema dei pagamenti ex post, pensato per evitare che i commissari si facessero attrarre dalle lusinghe dei colossi industriali appena finito il loro incarico europeo, non ha funzionato, per nulla.

Non solo continuano a percepire l'indennità, ma questo non impedisce loro di trovarsi altri, remunerativi incarichi altrove.

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