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Mesi di arrivi misteriosi: cosa c'è dietro le buste di semi (mai ordinati)

Migliaia di americani hanno ricevuto i misteriosi pacchetti. Sotto richiesta delle autorità Amazon ha fermato i pacchi. Ricevuti anche in Canada e Gran Bretagna

Mesi di arrivi misteriosi: cosa c'è dietro le buste di semi (mai ordinati)

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Migliaia di pacchettini contenenti semi sono arrivati durante l’estate dalla Cina agli Stati Uniti. Il fatto strano è che non erano stati ordinati dai riceventi. Possibile quindi che a monte vi sia una truffa. Tanto da portare le autorità federali a chiedere ad Amazon di intervenire. Il colosso ha immediatamente ordinato di fermare i pacchi bloccando le consegne.

Migliaia di semi dalla Cina

Tutto è partito da particolari consegne avvenute nei mesi scorsi. All’interno di alcuni pacchetti consegnati da Amazon a migliaia di americani, vi erano semi, la maggior parte provenienti dalla Cina e spediti in tutti i 50 Stati dell’America, oltre a Canada e Gran Bretagna, direttamente via Kirgizistan o Uzbekistan. L’allarme era stato diramato dal ministero dell’Agricoltura che aveva ricevuto circa 20mila denunce e requisito 9mila pacchettini. Al momento ne sono stati analizzati 2.500. I semi fino a questo momento studiati sarebbero di diversi tipi, come per esempio quelli di senape. Alcuni apparterebbero anche a erbe nocive malate. Non vi sarebbero però piante invasive, come invece si era pensato inizialmente. In ogni caso Washington ha invitato gli americani a non piantarli perché potenzialmente pericolosi. Come riportato da un portavoce del Wall Street Journal, il ministero resta tuttora in stato di allerta. Il governo teme infatti un pericolo per l’agricoltura nazionale. In alcuni pacchettini non si esclude la presenza di larve infestanti. Anche se non vi sono ancora certezze a riguardo.

Una truffa informatica

Alla base ci potrebbe essere una truffa informatica, conosciuta con il nome di brushing scam. Ovvero, si tratterebbe di una tecnica ingannevole che viene utilizzata nell'e-commerce per aumentare le valutazioni di un venditore creando ordini falsi. I venditori pagano alcune persone che ordinano i loro prodotti e li fanno arrivare a soggetti ignari dei quali avevano precedentemente rubato le credenziali. Solitamente si tratta di oggetti di poco valore. La Cina avrebbe fatto sapere alle autorità americane che il timbro usato è contraffatto. Da qui avrebbe anche chiesto alcuni pacchetti da visionare e poter avviare le indagini. Anche Canada e Gran Bretagna avrebbero avuto la stessa richiesta dal paese asiatico. Per il momento quindi sembrerebbe scongiurato uno scontro tra Washington e Pechino.

Il 3 settembre Amazon ha vietato le vendite di semi stranieri negli Stati Uniti e ha già fatto una comunicazione ai venditori. Dal 30 settembre verranno sospese anche le vendite di chi si appoggia ai magazzini Amazon di Seattle.

Come spiegato dal colosso, la decisione rientra “negli sforzi in atto per proteggere i consumatori e migliorare la loro esperienza”.

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