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Siria, attacco israeliano contro Hezbollah

Il raid è avvenuto intorno alle tre del mattino nella zona del Jabal al-Qatifa, ad una quarantina di chilometri da Damasco

Il numero uno di Hezbollah Hassan Nasrhallah
Il numero uno di Hezbollah Hassan Nasrhallah

Questa notte l’aviazione israeliana ha colpito in Siria un convoglio che trasportava armi, molto probabilmente destinate ai miliziani sciiti libanesi di Hezbollah. L’attacco è avvenuto intorno alle tre del mattino nella zona del Jabal al-Qatifa, ad una quarantina di chilometri da Damasco.

Secondo quanto riporta il quotidiano An-Nashra più mezzi stavano percorrendo la superstrada che collega la capitale siriana al valico di Masnaa, la via principale che la congiunge a Beirut, quando sono stati centrati dai cacciabombardieri israeliani. Giornali libanesi riferiscono che i velivoli militari sono passati sopra la valle della Bekaa, entrando quindi in territorio libanese prima del raid.

Per ora non ci sono conferme ufficiali da parte delle forze armate d’Israele, ma attacchi di questo genere si sono verificati più volte negli ultimi anni. Proprio ieri, durante una visita alla Golani Brigade, l’unità d’élite dell’esercito israeliano, il ministro della Difesa Avigdor Lieberman aveva avvertito la Resistenza sciita: “La forza è la migliore risposta alle minacce che registriamo al di là del confine. Chi non ha visto la Golani Brigade in azione farebbe meglio a nascondersi in un bunker”.

Il 17 febbraio scorso il numero uno di Hezbollah Hassan Nasrhallah aveva avvisato che in caso di guerra con Israele sarebbe stato in grado di colpire il centro di stoccaggio dell’ammoniaca ad Haifa e la centrale nucleare di Dimona, nel sud del Paese.

Il giorno successivo, pure il capo dello Stato libanese Michel Aoun – ex generale cristiano eletto anche grazie all’appoggio del Partito di Dio il 31 ottobre 2016 dopo due anni di stallo, in cui il Paese dei Cedri è rimasto privo della più alta carica dello Stato - aveva dichiarato che Beirut avrebbe risposto "in maniera appropriata" a qualsiasi minaccia proveniente da Tel Aviv.

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