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Siria, automezzi dell'Onu usati da al Qaeda per compiere attentati

Le foto dimostrano un'amara verità: i mezzi bianchi delle Nazioni Unite vengono utilizzati dai miliziani del fronte di Al-Nusra per atti di terrorismo

Siria, automezzi dell'Onu usati da al Qaeda per compiere attentati

I miliziani siriani membri del cosiddetto fronte di Al-Nusra, filo al Qaeda, dopo aver preso possesso di alcuni automezzi dell'Onu al confine tra Siria e Israele, li hanno usati per compiere attacchi terroristici contro le truppe regolari di Assad, vicino alla città di Daraa, nel sud ovest del Paese. Un segnale preoccupante, questo, delle capacità belliche del ramo siriano di al Qaeda. A far saltare in aria uno dei veicoli bianchi delle Nazioni Unite, secondo fonti dell'opposizione siriana, sarebbe stato

538em;"> il terrorista Abu al-Khattab Muhajir, che prima dell'esplosione è riuscito a saltare fuori dal veicolo.

Il Fronte al-Nusra ha caricato su Twitter le foto che documentano l'attacco. Le immagini, che ritraggono il generale Abu G'libib mentre prepara l'esplosivo sulla vettura dell'Onu, sono state mandate in onda dalla televisione di stato siriana. Sdegnata la reazione del Palazzo di Vetro: "Utilizzare le attrezzature dell'Onu per compiere atti di terrorismo è inaccettabile".
Gli scontri tra i ribelli e l'esercito di Assad nelle ultime settimane sono diventate sempre più cruente vicino alla città di al-Sheikh Meskin, nella periferia sud di Daraa: la stessa zona dove dell'attentato messo in atto coi mezzi delle Nazioni Unite. Secondo il quotidiano Al Akhbar, vicino ad Hezbollah, la città di al-Sheikh Meskin per Assad è una "linea rossa". Perdere il controllo di questa città vorrebbe dire rinunciare alla strada principale che, da sud, porta a Damasco.
Intanto l’aviazione del regime siriano intensifica i raid aerei contro i ribelli. Negli ultimi 50 giorni i caccia di Damasco hanno compiuto circa 2429 raid su villaggi e città del paese. Il dato emerge da un rapporto pubblicato dall’Ong siriana "Osservatorio per i diritti umani", che prende come riferimento il periodo che va dal 20 ottobre a mercoledì 10 dicembre.
Torna a farsi sentire anche l'Isis. L’organizzazione dello Stato islamico in Siria ha diffuso in rete un nuovo video, che attraverso le immagini raccolte da un drone mostra la portata delle distruzioni all’interno della città curdo-siriana di Kobane, sotto assedio dei jihadisti da quasi tre mesi. Il video mostra i combattimenti in corso tra le forze curde e i jihadisti insieme ad altre immagini delle tre esplosioni avvenute due settimane fa ad opera di altrettanti kamikaze, arrivati in città attraverso la frontiera turca.







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