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Soldati Nato in Ucraina? "Potremmo sparargli contro"

Un soldato del Battaglione Azov rivendica l'indipendenza dei combattenti ucraini. Né con la Nato né con Mosca

Soldati Nato in Ucraina? "Potremmo sparargli contro"

La presunta presenza di soldati della Nato in Ucraina dà parecchio fastidio a chi combatte – da "soldato politico" – contro i filorussi. Recentemente, il presidente russo Vladimir Putin ha definito l'esercito di Kiev "la legione straniera della Nato", usata dai governi occidentali per "contenere" la Russia.

È cosa nota che in Ucraina (e contro la Russia) combattono parecchi volontari, provenienti da tutta Europa. Una fonte da noi contattata, Francesco F., un volontario che ha combattuto in Ucraina nel temibile Battaglione Azov, ci assicura che – attualmente – sul suolo ucraino non sono presenti soldati Nato. Anzi: dichiara che "sia la Nato che la Russia sono imperi negativi".

Francesco F. ci confessa che non si stupirebbe affatto se i soldati del battaglione Azov cominciassero a sparare contro i soldati Nato "in quanto ennesimo contingente di invasione straniero".

È quindi vero che per difendere Kiev combattono uomini di nazionalità svedese (la maggioranza), francese, italiana, croata e inglese. Tutti volontari, soldati politici. Le regole per la selezione di questi uomini sono severissime e, soprattutto, non sono ammessi volontari che non siano europei. L'unica eccezione è per gli ucraini della diaspora, ovvero coloro che si sono allontanati dalla madrepatria e che ora tornano per combattere per la propria Nazione.

Chi combatte in Ucraina – ci assicura Francesco F. - combatte per un ideale. E questo ideale porta spesso a trovarsi insofferenti anche nei confronti del governo di Kiev e dei suoi oligarchi pro UE e USA così come dei suoi "ministri stranieri".

La collocazione geopolitica naturale dei nazional-rivoluzionari ucraini, infatti - come ci spiega il volontario di Azov - non è "l'adesione all'Ue delle banche centrali, in cui si limita la sovranità nazionale, né un asservimento al multiculturalismo russo eurosiatico, ma il mantenimento di uno status di non allineati, con rapporti privilegiati con i paesi dell'Europa dell'Est e Paesi Baltici. Ultimo bastione dell'Europa tradizionale".

Infine, Francesco F. ci informa che "ora che Azov è entrato nella Guardia Nazionale, la selezione per entrare è ancora più dura.

E, soprattutto, non saranno più accettatti volontari stranieri e che si punterà invece su queIli che già ne fanno parte".

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