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Un sondaggio rivela: "Cresce il sentimento filorusso tra i soldati Usa"

Il Pentagono ha reagito ai dati sui sentimenti pro-Mosca dei soldati Usa ribadendo il suo impegno contro le “disinformazioni” russe

Un sondaggio rivela: "Cresce il sentimento filorusso tra i soldati Usa"

Negli Stati Uniti è stato di recente diffuso un sondaggio che ha rivelato il crescente sentimento filorusso dei soldati dell’esercito nazionale.

Questa indagine, commentata da Voice of America, è stata condotta dall’ente Ronald Reagan Presidential Foundation and Institute ed è stata definita dalla stessa emittente come la dimostrazione che l’“instancabile strategia di disinformazione” condotta dal Cremlino starebbe ormai minando l’unità di uno dei più importanti bastioni della Difesa Usa, le forze armate appunto.

Ad allarmare i vertici del Pentagono, riporta il network, è stato infatti tale dato: il 46% delle reclute non considererebbe affatto Mosca come un nemico. Un aumento dei sentimenti filorussi è stato registrato da Ronald Reagan Presidential Foundation and Institute anche analizzando la popolazione americana nel suo complesso. La percentuale di cittadini comuni che considera il Cremlino come un alleato, invece che come una minaccia, è infatti cresciuta, nel giro di un anno, dal 19 al 28%.

Il Reagan National Defense Survey, citato sempre da Voice of America, presenta quindi l’incremento della quota di americani pro-Mosca come dettato principalmente dagli “elettori del Partito repubblicano”, influenzati dalla strategia di riavvicinamento tra Stati Uniti e Russia promossa dal presidente Trump.

La pubblicazione dei dati sul crescente sentimento pro-Cremlino da parte dei soldati americani ha quindi immediatamente spinto il Pentagono a manifestare la propria preoccupazione per tale fenomeno.

Il tenente colonnello Carla Gleason, portavoce del dipartimento della Difesa di Washington, ha di conseguenza denunciato, ai cronisti dell’emittente, gli sforzi del gigante slavo di bersagliare le istituzioni a stelle e strisce, comprese quelle militari, con la sua pericolosa propaganda: “C’è un tentativo, da parte di Mosca, di inondare i media di disinformazioni, per seminare dubbi e confusione. Questa strategia viene condotta non solo con messaggi divisivi o provocatori, ma anche mediante false rappresentazioni della realtà dirette a suscitare simpatie.”

La Gleason ha infine assicurato l’impegno del Pentagono per salvaguardare gli appartenenti alle forze armate dai subdoli stratagemmi del Cremlino finalizzati a conquistare il favore dei primi: “Lavoriamo senza sosta per smontare e per respingere la disinformazione russa, nei limiti del possibile”.

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