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Stati Uniti, arrestato suprematista: sventata strage in sinagoga

Richard Holzer, un suprematista bianco americano, è stato arrestato dall'Fbi prima che potesse compiere una strage in una sinagoga del Colorado

Stati Uniti, arrestato suprematista: sventata strage in sinagoga

La piaga del suprematismo bianco e dei torna a bussare con violenza alla porta degli Stati Uniti.

In Colorado un uomo di 27 anni, Richard Holzer, è stato arrestato dall'Fbi prima che potesse compiere una strage all'interno di una sinagoga, la seconda più antica di questo Stato americano.

Secondo quanto riportato dalle agenzie italiane, il suprematista bianco stava pianificando di attaccare con l'arsenico i fedeli del Temple Emanuel, a Pueblo. Il suo piano prevedeva di pagare un cuoco che avrebbe messo la letale sostanza nelle tubature dell'acqua del tempio religioso. Holzer ha però rivelato tutto a un agente sotto copertura che stava indagando sul caso, ed è così finito in manette.

Diversa la ricostruzione offerta dai media americani. Usa Today ha scritto che Holzer è stato arrestato mentre si trovava in stato confusionale. L'uomo indossava una maschera, una fascia nazista, era in possesso di un coltello e teneva in mano quella che credeva essere una borsa piena di esplosivo. Gli investigatori hanno detto che Holzer si vantava di aver precedentemente tentato di avvelenare i congregati del Temple Emanuel chiedendo a uno stregone di avvelenare le tubature dell'acqua con l'arsenico. L'Fbi non ha però rinvenuto prove.

Certo è che l'uomo ha più volte esaminato la sinagoga prima di incontrarsi, venerdì scorso, con alcune persone che credeva fossero compagni suprematisti bianchi, pronti a fornirgli l'esplosivo necessario per compiere l'attacco. I presunti simpatizzanti non erano altro che agenti dell'Fbi sotto copertura e la borsa consegnata a Holzer conteneva in realtà falso esplosivo.

L'identikit del suprematista bianco arrestato

Holzer ha detto di essere un ex membro del Kkk, e in passato aveva dichiarato che “gli ebrei meritano di morire”. Si considerava uno skinhead e credeva di combattere “una guerra santa razziale” contro gli ebrei. Con il suo gesto voleva mostrare alla congregazione ebraica che “la loro presenza non era desiderata”.

Il mese scorso il direttore dell'Fbi, Christopher Wray, aveva avvisato che gli estremisti violenti americani “rappresentano una costante minaccia”. Lo stesso Wray ha poi aggiunto che “le tendenze possono cambiare, ma i fattori alla base dell'estremismo violento restano costanti”. Quali sono questi fattori? Razzismo, antisemitismo, pessime condizioni socio-politiche degli attentatori, percezione di superamento del governo e delle forze dell'ordine, islamofobia.

L'Fbi è molto preoccupato per gli attacchi dei cosiddetti cani sciolti, quelli proprio come Holzer, tanto che Wray ha fatto notare come negli ultimi anni siano “stati causati più morti dagli estremisti violenti locali che non dai terroristi internazionali”.

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