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Terremoto a Fukushima Scatta l'allarme tsunami alla centrale nucleare

Terremoto a Fukushima Scatta l'allarme tsunami alla centrale nucleare

Le autorità giapponesi hanno diramato ieri un'allerta tsunami dopo che un sisma di magnitudo provvisoria 6,8 è stato registrato a 151 chilometri al largo delle coste orientali dell'isola giapponese di Honshu, vicino alla centrale nucleare di Fukushima, devastata dal terremoto e dal successivo tsunami dell'11 marzo 2011. In precedenza il centro allerta Tsunami Usa del Pacifico ha diramato un avviso in cui non si attendono eventi distruttivi.
L'ipocentro è comunque stato localizzato ad appena 10 chilometri di profondità (minore è la profondità della scossa maggiore le chance di effetti in superficie). Il sisma del 2011 fu comunque di magnitudo distruttiva 9. La rete nipponica riferisce di un allerta tsunami di intensità 4 per le prefetture di Myagi e Fukushima con possibili onde alte fino a un metro. Agli abitanti della prefettura di Iwate è stata consigliata l'evacuazione.
La tv Nhk riferisce che i tecnici della Tepco, la compagnia proprietaria della centrale nucleare di Fukushima, stanno verificando se la struttura - incluse quella di contenimento delle acque radioattive fuoriuscite negli anni scorsi - abbia subito danni.
L'11 marzo 2011 della regione di Tohoku e dell'Oceano Pacifico) si verificò un terremoto al largo della costa della regione di Tohoku, nel Giappone settentrionale, alla profondità di 30 chilometri. Il sisma, di magnitudo 9,0, con epicentro in mare e con successivo tsunami, è a tutt'oggi il più potente mai misurato in Giappone e il settimo a livello mondiale. In seguito alla scossa si generò uno tsunami con onde alte oltre 10 metri che raggiunsero una velocità di circa 750 chilometri all'ora. A un mese dall'evento, il numero delle vittime da parte della National Police Agency giapponese fu di 13.228 morti e 14.529 dispersi, con stime dei dispersi effettivi vicine ai 17.000 per un totale di oltre 30.000 vittime. Ad oggi, il numero ufficiale è di 15.703 morti accertati, 5.

314 feriti e 4.647 dispersi

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