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Terrore sul treno in Francia: il jihadista legato alla cellula belga di Verviers

Colpi di kalashnikov sull'alta velocità Amsterdam-Parigi. Il jihadista noto agli 007: era legato alla cellula di Verviers. Ma si difende: "Non sono un terrorista"

Terrore sul treno in Francia: il jihadista legato alla cellula belga di Verviers

Otto mesi di fuoco e un rientro dalle vacanze ad altissima tensione. In Francia il terrorismo arriva sui treni, alla vigilia del grande rientro in città, in un 2015 infuocato che si è aperto con la strage di Charlie Hebdo ed è continuato con attentati sventati, una decapitazione, chiese cattoliche nel mirino, nonostante un dispositivo di massima allerta sempre dispiegato su tutto il territorio. Ad operare sono cellule legate al jihad ma anche lupi solitari, in una nebulosa che sembra di volta in volta sfuggire al ministero dell’Interno e ai servizi.

Dopo aerei, luoghi di culto, redazioni di giornali, l’alta protezione si sposta ora sui treni, obiettivo psicologicamente sensibilissimo e fino a ieri risparmiato dal terrorismo in Francia. Si chaima Ayoub al Qahzzani, il 26enne marocchino che ha aperto il fuoco con un kalasnhikov su un treno da Amsterdam-Parigi. Il giovane era legato alla cellula jihadista smantellata in Belgio a gennaio a Verviers, guidata da un belga di origine marocchine Abdelhamid Abaaoud, conosciuto come Abu Omar Soussi. Al Qahzzani ha vissuto un anno in Spagna. Tanto che, quando nel 2014 si è trasferito in Francia, l'intelligence di Madrid l’aveva segnalato ai servizi di Parigi. Ma tutte queste "attenzioni" non sono state sufficienti a evitare che partisse per la Siria, tronasse nell'Esagono e colpisse l'Occidente.

Tutto è cominciato intorno alle 16. L’assalitore era in una toilette del treno, impegnato a caricare l’arma automatica, quando alcuni passeggeri, tre militari americani, sono stati insospettiti dai rumori che produceva. Gli uomini sono riusciti a bloccarlo prima che aprisse il fuoco nello scompartimento, ma sono rimasti seriamente feriti, uno da un proiettile e l’altro da una coltellata. Uno di loro potrebbe essere ancora in pericolo di vita, secondo un portavoce del ministero dell’Interno francese. Il treno è stato a quel punto deviato verso la stazione di Arras, nel nord della Francia, dove l’assalitore è stato arrestato. Parlando con la polizia, il govane ha sostenuto di non essere un terrorista: "Volevo solo rapinare le persone a bordo".

Secondo gli Interni, poco meno di duemila francesi sono legati a organizzazioni coinvolte nel jihad o nelle organizzazioni radicali in Siria o in Iraq. Dopo gli attentati del 2015, la Francia ha disposto la massima allerta sul territorio, con il dispiegamento del piano di prevenzione del terrorismo Vigipirate al suo massimo grado. Protetti da decine di poliziotti armati, in mimetica e protetti da giubbetti antiproiettile, tutti i luoghi di culto più a rischio, le scuole ebraiche, gli edifici pubblici, le scuole e gli aeroporti.

Da oggi, la sicurezza francese dovrà aumentare la sua sorveglianza anche sulle decine e decine di Tgv, i treni ad alta velocità, che attraversano ogni giorno il territorio.

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