Mondo

US Navy, effettuato lancio multiplo di missili balistici

L'USS Nebraska ha lanciato con successo due missili balistici Trident II D5 dal Pacific Test Range, al largo della costa della California meridionale.

US Navy, effettuato lancio multiplo di missili balistici

Il sottomarino strategico a propulsione nucleare classe Ohio USS Nebraska (SSBN 739), ha effettuato con successo un lancio multiplo di missili balistici Trident II D5. E’ quanto comunica la US Navy. I missili, non armati, sono stati lanciati in immersione nel Pacific Test Range, al largo della costa della California meridionale, come parte della Demonstration and Shakedown Operation o DASO 28. In base ai registri ufficiali della Marina statunitense, l’USS Nebraska ha lanciato il 166° ed il 167° missile Trident II D5 dalla sua introduzione nella flotta avvenuta nel 1989.

“L’obiettivo principale del DASO era quello di valutare e dimostrare la prontezza del sistema d’arma e dell'equipaggio prima dello schieramento operativo dopo la revisione di mezza età”. Il processo di certificazione DASO è supervisionato dallo Strategic Systems Programs e dal Naval Ordnance Test Unit.

L’USS Nebraska (SSBN 739) è il quattordicesimo sottomarino della classe Ohio e la seconda nave della Marina degli Stati Uniti a portare il nome dello Stato. L’unità è assegnata al Submarine Squadron 17 del Gruppo 9 di stanza nella base navale Kitsap-Bangor, Washington.

La classe Ohio

La classe Ohio era stata inizialmente concepita come un semplice aggiornamento della classe Lafayette. Tuttavia la US Navy, decise di realizzare un nuova classe sfruttando i progressi ottenuti nella silenziosità della propulsione nucleare e con il nuovo reattore S5G (oggi S8G). Lungo 560 piedi ed in grado di ospitare due file di dodici Trident C-4 (successivamente D-5), il sottomarino classe Ohio è stato costruito in acciaio HY-80. Ha un dislocamento in immersione di 18.750 tonnellate ed ha velocità operativa superiore ai venti nodi. Ogni Ohio della flotta trascorre il 66 per cento del suo tempo in mare: dispone di due equipaggi di 154 unità (Gold and Blue), che si alternano in pattugliamenti di settanta / novanta giorni. Il servizio operativo attuale dei 14 boomer costa alla Marina USA 110 milioni di dollari l’anno ad unità. Ogni nove anni viene effettuata una ristrutturazione di dodici mesi. Gli Ohio, unica classe americana a svolgere pattugliamento deterrente, andranno in pensione al ritmo di uno all’anno a partire dal 2029, quando raggiungeranno la fine della loro vita operativa di 42 anni.

L'architettura strategica della US Navy

L’attuale flotta dei sottomarini balistici USA è composta da 14 sottomarini armati con i Trident II D5. Nove boomer sono schierati a Bangor, Washington, per pattugliare l'Oceano Pacifico: USS Henry M. Jackson (SSBN 730), USS Alabama (SSBN 731), USS Nevada (SSBN 733), USS Pennsylvania (SSBN 735), USS Kentucky (SSBN 737), USS Maine (SSBN 741) ed USS Louisiana (SSBN 743). Cinque sottomarini strategici sono schierati a Kings Bay, in Georgia, per le operazioni nell'Atlantico: USS Alaska (SSBN 732), USS Tennessee (SSBN 734), USS West Virginia (SSBN 736), USS Maryland (SSBN 738), USS Rhode Island (SSBN 740) e l’USS Wyoming (SSBN 742). Quattro dei diciotto Ohio, l’USS Ohio (SSGN 726) e l’USS Michigan (SSGN 727) con sede a Bangor, l’USS Florida (SSGN 728) e l’USS Georgia (SSGN 729) a Kings Bay, sono stati riconvertiti nel 2003 per lanciare missili Tomahawk. Secondo il concetto della ridondanza Usa, da quattro a sei sottomarini Ohio, intesi anche come boomer, sono sempre in mare a copertura di potenziali obiettivi.

La linea d'attacco

Approssimativamente, i sottomarini balistici trasportano 890 testate termonucleari. La linea leggera di attacco è formata da 506 testate W76/Mk4A da 100 kt. La linea pesante da attacco è formata da 384 testate pesanti W88 / MK5 da 455 kt. Il tempo necessario per lanciare un attacco nucleare è stimato in otto / dodici minuti. In base alla riduzione dell’arsenale strategico previsto dalla Nuclear Posture Review, ogni sottomarino classe Ohio trasporta venti missili Trident II per quattro-cinque testate a rientro multiplo indipendente. Tuttavia, ogni missile potrebbe trasportarne fino ad un massimo di otto per 160 testate a rientro multiplo indipendente lanciate da un solo sottomarino classe Ohio. In base alla configurazione, ogni sottomarino Ohio ha un potenza che oscilla dai 19,2 ai 91,2 megatoni. I Trident II D5, diversamente dalla linea strategica fissa simmetrica Minuteman, non sono pre-programmati. Le coordinate possono essere rapidamente assegnate dal National Military Command Center.

Il concetto di letalità

La super spoletta

La letalità è stimata in base alla distanza tra il bersaglio e l'effettivo punto d'impatto. I missili non dotati del nuovo meccanismo di detonazione, non garantiscono una accurata precisione nel colpire i bersagli. Motivo per cui è necessario, specialmente contro bersagli corazzati, lanciare diverse testate a rientro multiplo indipendente contro un singolo target. La detonazione della super spoletta è programmabile grazie ad un processo di calibrazione automatizzato. La super spoletta migliora notevolmente la possibilità che la testata possa detonare all'interno dell’area ottimale, lethal volume, per cancellare il bersaglio. Di conseguenza, i boomer di oggi sono molto più letali di quanto non lo fossero in precedenza. Soltanto dieci anni fa, soltanto il 30 per cento delle testate dei sottomarini degli Stati Uniti avrebbe distrutto i bersagli corazzati. Oggi, tale stima è portata dall’86 al 99%. La super spoletta, quindi, triplica la potenza della forza nucleare raggiungendo la certezza della distruzione del bersaglio. Ne consegue che tutti i principali asset a maggior rendimento (come la W88 / MK5 ad esempio), precedentemente assegnati contro gli obiettivi corazzati, possono ora essere riprogrammati contro altri bersagli, lasciando alle testate W76 basate sui sottomarini tali compiti. La finestra temporale per ordinare una rappresaglia è di pochi minuti, considerando l’essenza stessa dell’attacco preventivo.

La testata W76-1 / Mk4A

Il significativo incremento della capacità della testata W76-1 / Mk4A per distruggere bersagli corazzati come gli ICBM russi nei silos, deriva da un semplice fattore fisico legato alla quota della detonazione. L’area sopra il bersaglio, nota come un lethal volume, richiede una detonazione ad un’altitudine appropriata per distruggere il target. Gli studi per migliorare la precisione della testata W76 sono stati avviati nel 1994. A quel tempo, le testate W76 / Mk4 avevano una spoletta a quota fissa: non poteva essere regolata. Con quelle spolette, i missili lanciati da sottomarini strategici sono stati principalmente destinati contro obiettivi più morbidi come le basi militari. Le nuove spolette a quota regolabile, raggiungono significative capacità contro obiettivi corazzati per un minore numero di testate richieste. La W76-1 / Mk4A ha una capacità di detonazione flessibile ed è in grado di esplodere a qualsiasi quota all'interno dell’area letale di un bersaglio. La super spoletta è progettata per calibrare la sua altitudine in fase di stabilizzazione e discesa dall’atmosfera, modificando gli errori di traiettoria. Questa nuova funzionalità ha rimodulato l’intera postura strategica dell’attacco preventivo Usa. L'esercito degli Stati Uniti implementerà tali capacità nei propri ICBM terrestri nel corso dei prossimi due decenni.

Il programma super spoletta è tecnicamente noto come Arming, Fuzing and Firing (AF&F) system. La spoletta MC4700 rientra nel programma Life-Extension W76 destinato a prolungare la durata della W76 fino al 2080. La NNSA/DOE ha costruito 1.600 W76-1 / Mk4A secondo i tempi stabiliti. 506 testate da 100 Kt sono attualmente schierate sui boomer. Nel caso di un attacco preventivo, solo una parte della forza W76 sarebbe necessaria per eliminare gli ICBM terrestri russi schierati in linea simmetrica fissa. Da rilevare che oltre alle 506 testate W76/Mk4A (linea leggera di attacco), gli Stati Uniti hanno in mare altre 384 testate pesanti W88 / MK5 da 455 kt.

Le stime della US Navy di un attacco contro la Russia

In base alle attuali capacità strategiche in mare degli Stati Uniti, in caso di attacco contro i 136 silos (stima) russi verrebbero rivolte due W76-1 equipaggiate con le super spolette per un totale di 272 testate, pari al 54% dell’inventario strategico in mare. Le 234 W76/Mk4A restanti sarebbero indirizzate contro altre installazioni. I missili Trident II trasportano mediamente una media di quattro-cinque W76-1 testate ciascuno. Tuttavia, ogni missile potrebbe trasportarne fino ad un massimo di dodici. Le 384 testate pesanti W88 da 455 kt, colpirebbero altri bersagli (come le foreste) così come le altre 400 testate dei Minuteman III da 300 kt (posti comando). Ad oggi, l’intera forza strategica russa terrestre fissa (basata su silo) verrebbe distrutta (stima) con il 21% delle testate americane.

I bunker progettati per ospitare la leadership russa in caso di attacco nucleare, profondamente sepolti nel terreno, verrebbero colpiti esclusivamente da diverse testate ad alto rendimento.

Commenti