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Condannato a morte killer della strage in chiesa a Charleston

Dylann Roof entrò sparando in una chiesa metodista e uccise 9 afroamericani

Condannato a morte killer della strage in chiesa a Charleston

Hanno deciso per la massima pena i dodici giudici federali chiamati a giudicare Dylann Roof, il killer 23enne che nel giugno 2015 entrò in una chiesa afro-americana metodista a Charleston, nella Carolina del Sud, uccidendo nove persone, tre uomini e sei donne.

L'intera giuria, composta di nove bianchi e tre neri, si è espressa a favore della pena capitale per 18 dei capi d'imputazione di cui Roof doveva rispondere. Il suo è il primo caso in cui per crimini d'odio viene comminata la pena capitale.

In un video che fu diffuso dai media americani e presentato a dicembre in tribunale i minuti precedenti alla strage, con altre dodici persone - tutte di colore tranne l'assassino - riunite intorno a un tavolo, per discutere della Bibbia. Pochi minuti dopo Roof averebbe estratto la Glock calibro 45 comprata nell'aprile dello stesso anno.

"Ogni persona che pensi che sono pieno d'odio non sa cosa l'odio sia", ha ribadito ancora ieri in aula il killer, che in passato si era descritto come un suprematista bianco e aveva detto di sperare che il suo crimine avrebbe causato una guerra razziale negli Stati Uniti, in un manifesto in cui riconosceva d'ispirarsi a quel tipo di idee.

"Ho dovuto farlo - aveva sostenuto il 22enne - perché qualcuno doveva farlo. I neri stanno stuprando e uccidendo bianchi nelle strade tutti i giorni". Un'idea di cui è rimasto convinto fino alla condanna.

Dal carcere, Roof aveva continuato a giustificare il suo crimine, senza mostrare alcun rimorso per quanto accaduto a Charleston. Anche per questo sulla sua colpevolezza non c'erano mai stati dubbi. "Voglio che sia chiaro - aveva detto -. Non sono pentito di quello che ho fatto". E ha sempre rifiutato il tentativo dei legali di appellarsi all'infermità mentale. "Non c'è nulla di psicologicamente sbagliato in me".

"Giustizia è stata fatta - ha commentato Kevin Singleton, figlio di una delle vittime di Roof, citato dal Washington Post -.

Non cambia comunque nulla per le famiglie, ma spero che possa fare da deterrente per il futuro".