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Gli Usa riducono i raid in Siria, in pattugliamento solo gli F-22

Pattugliamenti essenziali affidati alle sole piattaforme di quinta generazione F-22. Ridotti i raid a sostegno delle truppe. Le diverse griglie di difesa aerea presenti in Siria

Gli Usa riducono i raid in Siria, in pattugliamento solo gli F-22

Il Pentagono ha drasticamente ridotto i raid aerei in Siria, affidando alle sole piattaforme di quinta generazione F-22 i pattugliamenti essenziali. E’ questa la misura precauzionale degli Stati Uniti dopo la rappresaglia annunciata da Damasco a seguito del raid missilistico contro l’aeroporto di Shayrat, 25 miglia a sud di Homs, avvenuto venerdì scorso. Mosca ha formalmente interrotto con Washington i protocolli di deconfliction, attuati per evitare incidenti aerei nei cieli siriani.

Il coordinamento della campagna aerea della Coalizione non tiene conto del governo di Damasco ed opera senza aver mai richiesto tale permesso. Tuttavia, particolari azioni militari sono state comunicate al rappresentante siriano alle Nazioni Unite.

Da rilevare che, ad oggi, le annunciate azioni del presidente siriano Bashar al Assad e dell'esercito russo volte ad ingaggiare qualsiasi minaccia aerea ostile, non sono state formalmente adottate.

Gli squadroni F-22 in regolare turnazione sono presenti nel contesto siriano da oltre due anni. I sensori della piattaforma di quinta generazione sono determinanti per scovare i bersagli oltre il raggio visivo, anche se appare evidente che il Raptor non è stato progettato per ruoli contro-insurrezionali. L’F-22 è stato progettato per eccellere in situazioni estreme di combattimento aria-aria, grazie ai suoi sistemi di difesa ed al profilo a bassa osservabilità.

Fino alla scorsa settimana, le piattaforme aeree della Coalizione eseguivano senza particolari interferenze i raid contro lo Stato islamico in Siria a supporto delle truppe sul terreno. L'attacco missilistico di venerdì scorso contro la Shayrat Air Base ha nuovamente mutato il contesto operativo. Secondo il Pentagono, esclusivo scopo dell’attacco era quello di dissuadere Assad dall’utilizzare le armi chimiche e non rientrava in una più ampia strategia volta a minare il potere del leader siriano.

Il condizionale è d’obbligo

Per il Pentagono, l’F-22 Raptor dovrebbe essere l’unica piattaforma da superiorità aerea della Coalizione, in grado di volare impunemente in una griglia anti-access/area denial formata da S-400 ed S-300V4. Secondo la Almaz/Antei che lo produce, l' S-400 Triumph è in grado di rilevare e distruggere tutti gli obiettivi aerospaziali moderni ed avanzati ad una distanza massima di 400 chilometri, F-22 compreso.

Pubblicamente i due sistemi d’arma (F-22/S-400) non dovrebbero essersi mai confrontati, quindi è impossibili stabilire il reale grado di efficacia della bassa osservabilità del Raptor nei confronti dei Sam russi di ultima generazione.

Tra le due correnti di pensiero, sarebbe corretto affermare che le piattaforme statunitensi di quinta generazione potrebbero garantire una certa impunità contro gli asset russi S-300/s-400. Il riferimento è contestualizzato allo scenario siriano ed alla semplice contromisura passiva dell'F-22 (profilo e rivestimento Ram). Qualsiasi attacco informatico, se venisse rilevato e riconosciuto, sarebbe un atto di guerra.

La difesa missilistica siriana

La linea di difesa aerea dell’esercito siriano si basa prevalente sulla griglia strategica formata dagli S-200, in grado di inquadrare bersagli ad oltre 300 km e sui sistemi a medio raggio Buk-M2E. L’esercito regolare siriano mantiene in servizio anche un certo numero di sistemi missilistici SA-3 schierati nelle aree sensibili del paese. L’S-125 Neva/Pechora, nome in codice Nato Goa SA-3, è un sistema missilistico di difesa terra-aria a corto raggio, progettato per distruggere minacce stratificate a basse e medie altitudini. La sua portata effettiva è di 25 chilometri. Entrato in servizio nel 1961, è in grado di tracciare contemporaneamente sei bersagli, ingaggiandone due.

Lo scorso ottobre Mosca ha fornito all’esercito regolare siriano un certo numero di sistemi Pantsir-S1 o Carapace, nome in codice NATO SA-22 Greyhound. Si tratta di un sistema binato a corto-medio raggio dotato di due cannoni antiaerei da 30 millimetri 2A38 a doppia canna e fino a dodici missili 57E6/E. Il sistema è progettato per acquisire una varietà di bersagli ad altitudini comprese tra i cinque metri ed i dieci chilometri ad una distanza minima di 200 metri fino ad un massimo di 20 chilometri. Presentato per la prima volta nel 1995 è entrato in servizio con l’Air Force russa il 18 marzo del 2010. E’ costantemente modificato da allora. Il Pantsir-S1 può contemporaneamente impegnare due obiettivi separati di diversa tipologia anche in movimento. I due canali indipendenti di orientamento operano ad un angolo di 90 x 90 sia in azimuth che in elevazione. Ogni piattaforma è dotata di radar di controllo del fuoco e di sensore elettro-ottico. I cannoni 2A38 possono ingaggiare bersagli aerei e di superficie fino a 4 km di distanza e fino a 3 km di altitudine. A seconda delle condizioni del contesto e delle varianti di impiego operativo, il sistema Pantsyr-S1 può operare in modo autonomo o combinato. I russi stanno attualmente modernizzando l’intera flotta Pantsir-S interna con l’adozione di nuovi missili che aumenteranno la gittata del 50% rispetto alla versione standard e da esportazione. Russia e Siria siglarono nel 2008 un contratto per l’acquisizione di 36/50 sistemi anti-aerei e circa 700 missili per un valore complessivo di 730 milioni di dollari. La fornitura è stata conclusa soltanto in parte a causa delle difficoltà economiche di Damasco, con ultimo lotto consegnato nel 2013. Il Cremlino ha ripreso la fornitura senza richiedere il pagamento anticipato.

La difesa missilistica russa in Siria

L’intera Siria occidentale (ci riferiamo alle sole piattaforme terrestri) è coperta da una griglia di difesa integrata e collegata in rete formata da sistemi S-300/S-400 con seconda linea affidata ai Pantsir-S1. Tale rete di difesa è dedicata alla esclusiva copertura delle aree e delle strutture di competenza russe.

L’S-300VM Antey-2500, denominazione Nato SA-23 Gladiator \ Giant, è un sistema mobile di difesa aerea multicanale a medio-lungo raggio della Almaz – Antey. E’ progettato per contrastare minace stratificate come missili balistici e piattaforme strategiche a bassa osservabilità. Può rilevare bersagli fino a 250 km ad un altitudine compresa dai 250 metri ai 30 chilometri. L’Antey può contemporaneamente impegnare 24 piattaforme, comprese quelle a bassa osservabilità o 16 missili balistici con una RCS, sezione equivalente radar, di 0,02 metri. La velocità massima di intercettazione è di 4500 metri al secondo. L’Antey-2500 può proteggere efficacemente una superficie massima di 2.500 mq. L’SA-23 lancia due tipi di missili altamente manovrabili: il 9M82M ed il 9M83M. Il primo è progettato per intercettare missili balistici a medio raggio ad una distanza massima di 200 km. Il missile 9M83M è ritenuto in grado di contrastare le minacce a corto raggio. Le due varianti possono essere configurate nella medesima batteria. Un battaglione SA-23 in configurazione standard include sei missili 9M82M (Giant) e 24 9M83M (Gladiator). I radar conferiscono una diversa copertura in azimuth ed emisferica in elevazione: la differenza dipende dal tipo di schermatura primaria e secondaria. Secondo i dati ufficiali, l’S-300VM Antey-2500 ha una probabilità di intercettare un obiettivo balistico pari al 98%. L’ultimo asset in via di sviluppo, è il sistema a medio e corto raggio S-350 Knight. A differenza degli attuali S-300, il nuovo veicolo di lancio S-350 trasporta 12 missili (due varianti). L’S-300 standard ne trasporta soltanto quattro.

L’ultima versione dell’S-400 può tracciare simultaneamente fino ad 80 bersagli (velivoli, missili balistici e strategici) ad una distanza massima di 400 km. La velocità massima utile per l’intercettazione è di 4,8 chilometri al secondo. Tra i target che i russi affermano di riuscire ad identificare ed abbattere figura l’F-22 e l’F-35. L'S-400 può essere utilizzato anche contro obiettivi terrestri.

La realtà dalla politica

Scoprire il reale grado di efficacia dei sistemi di difesa russi contro i velivoli statunitensi sarebbe soltanto un dettaglio di poco conto.

Se i caccia americani venissero inquadrati e se davvero Mosca decidesse di ingaggiare la minaccia, sarebbe il preludio ad una guerra in Medio Oriente contro le forze degli Stati Uniti che potrebbe tranquillamente degenerare in un conflitto su larga scala.

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