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Gli Usa testano armi nucleari più piccole e precise

Il Pentagono pronto a spendere un trilione di dollari per un nuovo arsenale. Mosca: "Sono irresponsabili"

Il fungo della bomba sganciata su Namu Islamd, nelle Isole Marshall
Il fungo della bomba sganciata su Namu Islamd, nelle Isole Marshall

Le testate nucleari diventano sempre più piccole e precise. Secondo il New York Times, infatti, gli Stati Uniti stanno mettendo a punto una nuova generazione di armi nucleari di precisione, di dimensioni più ridotte rispetto a quelle già presenti nel proprio tradizionale arsenale atomico. Un'innovazione che non piace a tutti, dal momento che la corsa "al più piccolo" rischia di tentare maggiormente all'uso i vertici politici e militari.

Il primo test della B61 Modello 12, la nuova arma nucleare di precisione realizzata adattando un modello più vecchio, è stato effettuato lo scorso autunno nel deserto del Nevada. Il sistema di guida computerizzato e le quattro pinne manovrabili hanno consentito all'ordigno, sganciato da un cacciabombardiere, di centrare un bersaglio sotterraneo. Il tipo di obiettivo che in scenari come quello Nordcoreano consentirebbe agli Usa di distruggere siti e bunker nucleari nascosti.

Tra i favorevoli al nuovo corso c'è il generale in pensione James Cartwright, ex vice capo di stato maggiore Usa e uno degli strateghi nucleari più ascoltati dalla Casa Bianca. Il programma di aggiornamento, sostiene, consentirà agli Stati Uniti di avere un arsenale più ridotto e più efficiente. Tuttavia, Cartwright riconosce che "ridurre le dimensioni rende l'arma più immaginabile".

Per Andrew Weber, ex vice segretario alla Difesa ed ex direttore del Consiglio sulle armi nucleari (organismo intergovernativo di controllo), si tratta invece di un programma "insostenibile e non necessario". In particolare, Weber punta il dito contro il programma di sviluppo dei missili da crociera destinati al trasporto delle nuove testate, che ha un costo stimato di 30 miliardi di dollari per circa un migliaio di ordigni.

La B61 Modello 12 è la prima di cinque nuovi tipi di testate atomiche che fanno parte di un programma di ammodernamento dell'arsenale statunitense, il cui costo stimato ammonterà a un trilione di dollari nei prossimi 30 anni. Tutte hanno in comune l'obiettivo di avere dimensioni ridotte, di essere precise e di avere capacità "stealth", cioè di non essere individuabili dai radar nemici.

I test condotti dal Pentagono, a dispetto della promessa di Barack Obama di "un mondo libero dalle armi nucleari", sembrano avere dato il via ad una nuova corsa alla bomba atomica. Mosca li ha definiti "irresponsabili" e "apertamente provocatori", mentre anche la Cina si è detta preoccupata di questa nuova generazione di testate nucleari impiantate sui missili da crociera.

La Corea del Nord, per giustificare la propria intenzione di dotarsi di un ordigno termonucleare, ha citato la "crescente minaccia atomica" Usa.

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