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Usa, vescovi donano 750 mila dollari a gruppo pro Lgbt: polemiche

L'Istituto Lepanto chiama alla mobilitazione i cattolici Usa e accusa i vescovi di collaborare alla diffusione dell'ideologia gender

Usa, vescovi donano 750 mila dollari a gruppo pro Lgbt: polemiche

Negli Usa la campagna cattolica per lo sviluppo umano (Catholic Campaign for Human Development), una agenzia anti-povertà della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti, donerà 750 mila dollari all’"Ignatian Solidarity Network" (Isn) per i prossimi tre anni.

Annunciando la concessione sul sito web del network, il presidente dell'Isn Christopher Kerr, ha dichiarato che "lo staff e il consiglio della rete di solidarietà ignaziana sono grati per il sostegno della Conferenza dei vescovi cattolici degli Stati Uniti".
Non sono grati, invece, anzi sono sul piede di guerra, i numerosi cattolici americani di orientamento non progressista (la maggioranza dei fedeli americani) che hanno scoperto la destinazione di questi fondi: la promozione sfrenata dell'omosessualità e del transgenderismo.

Un rappresentante del Lepanto Institute ha contattato la Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti per chiedere come mai si stia per donare tre quarti di un milione di dollari a un'organizzazione così immersa "nella promozione di gravi peccati" e ha ricevuto come risposta, da Alexandra Carroll, Communications Manager per la missione sociale della Conferenza Usa dei vescovi cattolici, che la Isn non avrebbe "mai violato l'insegnamento cattolico", promuovendo conferenze pro-Lgbt nelle scuole superiori basate sulla estrapolazione di una sola frase del n. 2358 del Catechismo cattolico, quella che ricorda che, a riguardo degli omosessuali bisogna evitare "ogni marchio di ingiusta discriminazione".

Ma nell’articolare la sua risposta la Carroll, dopo aver tentato di esaltare le credenziali dell'organizzazione (Isn ha già collaborato con la Compagnia di Gesù, e con la stessa United States Conference of Catholic Bishops, per delle campagne di sostegno agli immigrati), ha omesso di ricordare che l’organizzazione oltre ad aver collaborato con il vescovo gesuita George Vance Murry, ha lavorato a stretto contatto con padre James Martin, il gesuita noto nel mondo per il suo fortissimo impegno in difesa dell’agenda mondiale Lgbt. Inoltre Carroll si è lasciata sfuggire che l’Isn, con questa sovvenzione da 750 mila dollari, "sarà in grado di espandere significativamente la propria capacità di advocacy formando leader, collegando e animando le istituzioni gesuite e facendo leva sul successo dei programmi Isn esistenti come la Campagna per l'Ospitalità e l’Ignatian Family Teach-In per la giustizia".

Proprio quest’ultima attività dell’Isn ha scatenato le polemiche dei cattolici d’oltreoceano. L’Ignazian Family Teach-In della Isn è il programma attraverso il quale vengono promosse l'omosessualità e l'ideologia gender tra i giovani. Per esempio, nel 2018, il seminario Teach-In dell'Isn intitolato "Voci transgender nella Chiesa", ha voluto esaminare le voci trans, "presenti e silenziose nelle nostre comunità", invitando i transgender, con le loro "risorse", a costruire "la giustizia nelle loro comunità". Questo seminario, peraltro, era stato convocato dalla New Ways Ministry, una associazione, fondata da suor Jeannine Gramick e padre Robert Nugent per tutelare lesbiche, gay, bisessuali e transgender che si sentono cattolici, già bandita dall'Arcidiocesi di Washington direttamente dall’allora cardinale James Hickey e dai suoi successori, a causa dell’opposizione della New Ways Ministry all'insegnamento cattolico tradizionale sulla questione dell'omosessualità, che condanna l'attività sessuale tra persone dello stesso sesso. Nell'aprile del 2017 la stessa Isn aveva promosso un evento della New Ways Ministry intitolato "Giustizia e misericordia si baciano: i cattolici Lgbt nell'età di papa Francesco".

Adesso la Catholic Campaign for Human Development dei vescovi americani, ammettendo che i 750 mila dollari andranno direttamente ai seminari pro Lgbt, contribuirà ad espandere la spinta dell'Isn per l'inclusione omosessuale e transessuale nella Chiesa. Per questo, lo scorso 20 giugno 2019, l'Istituto Lepanto ha pubblicato un articolo che cita varie accuse riguardanti oratori, workshop, post di blog sull'attività pro omosessualità dell’Ignazian Solidarity Network. "Gli atti omosessuali sono intrinsecamente disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Chiudono l'atto sessuale al dono della vita. Non procedono da una genuina complementarietà affettiva e sessuale. In nessun caso possono essere approvati", hanno spiegato dal Lepanto Institute, ricordando integralmente il Catechismo Cattolico. "Fornire workshop a studenti delle scuole superiori e dei college, significa impressionarli o indottrinarli all'attivismo trans gender. E questo è contrario all'insegnamento cattolico. Questa organizzazione sta violando direttamente il Catechismo".

Secondo l’Istituto la campagna per lo sviluppo umano della Conferenza dei Vescovi Usa "sta tentando di ridefinire l'insegnamento della Chiesa riguardo all'omosessualità e di far avanzare la falsa nozione che tutte le discriminazioni contro le deviazioni sessuali devono essere evitate". In realtà, secondo l’Istituto, per il Catechismo "esiste una forma giustificata di discriminazione. Per esempio, come genitori, non possiamo permettere ai figli di frequentare un'ora di storia transgender né permettere a una coppia omosessuale di fare da babysitter. Come genitori, il nostro primo dovere è quello di preservare e proteggere la purezza e l'innocenza dei nostri figli, il che significa che dobbiamo ‘discriminare’ coloro che rappresentano una minaccia per queste cose, compresi quelli che si dichiarano omosessuali o transgender".

Per questi motivi l'Istituto Lepanto ha chiesto la mobilitazione dei cattolici americani che sono rimasti fedeli al Catechismo, si sta impegnando per chiedere la revoca di questi ingenti fondi e sta lottando culturalmente contro la "perversa conclusione che la giustizia richiede in qualche modo l'inclusione partecipativa e l'abbraccio di coloro che vivono una vita legata alla violazione di uno di quei quattro peccati che gridano vendetta al cospetto di Dio".

Secondo il Lepanto Institute i vescovi Usa, che nel recente passato si sono

html" data-ga4-click-event-target="internal">espressi contro la benedizione delle coppie omosessuali, attraverso questa sovvenzione da 750 mila dollari alla rete di solidarietà ignaziana, "sono moralmente complici nella promozione del grave peccato di Sodoma", ed è impossibile "che la dirigenza della Catholic Campaign for Human Development non fosse consapevole delle loro attività pro Lgbt".

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