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Venezuela, procura generale chiede il divieto di espatrio per Guaidò

L'autoproclamato presidente del Venezuela, Juan Guaidò, torna a chiedere il voto: "Viviamo sotto dittatura". Intanto il procuratore generale ha chiesto di bloccarne l'espatrio

Venezuela, procura generale chiede il divieto di espatrio per Guaidò

Il Venezuela è ancora nel caos. Juan Guaidò, autoproclamatosi presidente, torna a chiedere nuove elezioni nel Paese. "Il mio dovere - dice in un'intervista alla Bbc - è chiedere elezioni libere perché c’è un abuso di potere e viviamo in una dittatura. In Venezuela, o accettiamo il dominio, l’oppressione totale e la tortura dal regime di Maduro, o scegliamo la libertà, la democrazia e la prosperità per il nostro popolo". Ed ha aggiunto che "l’amministrazione di Maduro sta uccidendo i giovani per le strade". Citato dal quotidiano El Nacional Guaidò ha assicurato che sta continuando a lavorare sulla transizione: Siamo qui e resteremo qui". E ancora: "Non sottovaluto la minaccia di finire in prigione, ma disgraziatamente non c’è niente di nuovo sotto il sole: il regime non dà risposte ai venezuelani, l’unica risposta che dà è la repressione e la persecuzione".

Intanto il procuratore generale del Venezuela, Tareck William Saab, ha chiesto al Tribunale Supremo di Giustizia di vietare l'espatrio di Guaidò e di congelare i suoi conti bancari. Il
procuratore ha spiegato di aver aperto un'indagine preliminare contro Guaidò a causa "dei violenti eventi" avvenuti nel paese e delle dichiarazioni di stati stranieri contro il governo del Venezuela. Il congelamento dei beni implica "gravi reati che violano l'ordine costituzionale", ha scritto Saab su Twitter. Il procuratore è intervenuto dopo che gli Stati Uniti hanno trasferito a Guaidò, riconosciuto da Washington come legittimo presidente ad interim del Venezuela, il controllo dei conti bancari di Caracas depositati negli Stati Uniti.

Il dipartimento di Stato Usa ha innalzato il "travel advisory" per il Venezuela a livello 4, di fatto sconsigliando ai propri cittadini di recarsi nel Paese. La decisione viene motivata con i pericoli rappresentati da "criminalità, disordini, pessime infrastrutture sanitarie e arresti e detenzioni arbitrarie di cittadini Usa".

Normalmente il livello 4 è riservato ai Paesi in guerra, come la Somalia e la Siria.

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