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Vox vuole salvare le croci dalla cristianofobia che avanza in Spagna

Il partito guidato da Santiago Abascal presenta mozioni nelle municipalità per considerare le croci "beni di interesse culturale" e salvarle dall'abbattimento

Vox vuole salvare le croci dalla cristianofobia che avanza in Spagna

Vox, il partito della destra spagnola, replica alla cristianofobia che si sta sviluppando nel Paese iberico, chiedendo un inventario delle croci poste negli spazi pubblici per provvedere alla loro protezione.

L’iniziativa è partita dal gruppo municipale di Vox che siede nel consiglio comunale di Saragozza, ma sembra destinata ad estendersi ad altre città della Spagna, dove il partito guidato da Santiago Abascal ha ottenuto l’elezione di propri rappresentanti.

L'assessore di Vox al Comune di Saragozza Carmen Rouco ha spiegato, durante una conferenza stampa, che le croci cristiane sono "uno degli elementi più caratteristici e tipici della ricchezza culturale spagnola" ed ha denunciato che stanno subendo "esplicite manifestazioni di odio" che rappresentano "gravi attacchi alla sensibilità culturale e alla fede della nostra gente".

La donna si è scagliata anche contro le forze di sinistra come Psoe (il Partito Socialista) del premier Pedro Sánchez e i suoi alleati di Podemos. Secondo Carmen Rouco l’offensiva ai simboli religiosi in Spagna va attribuita alle "leggi ideologiche, emanate dal Psoe, che non sono state abrogate dal Partito Popolare quando ne aveva l'opportunità e la capacità di farlo". Anche secondo l'Associazione Spagnola degli Avvocati Cristiani, la rimozione delle croci dai luoghi pubblici avviene principalmente nei comuni governati dai socialisti e da Podemos.

Spesso le croci sono eliminate per via delle loro supposte origini "franchiste", anche in virtù dell’applicazione della cosiddetta "Ley de Memoria Histórica" che era stata promulgata, non senza polemiche, dal Re Juan Carlos I durante il governo di José Luis Rodríguez Zapatero.

Durante l’ultima sessione plenaria comunale tenutasi lo scorso venerdì 26 febbraio, il gruppo municipale di Vox nel consiglio comunale di Saragozza ha chiesto al governo locale di redigere, insieme all'arcivescovado, un inventario delle croci cristiane della città per proteggere questo patrimonio dalla cristianofobia. Il testo della mozione invita ad inviare tale inventario al ministero competente del Governo d'Aragona per la tutela giuridica delle croci nei luoghi pubblici attraverso la dichiarazione di beni di interesse culturale. I consigliere di Vox scrivono nella mozione che in Spagna si assiste ad "atti atroci contro la cultura, la storia e la fede cristiana, che costituiscono gravi attacchi alla sensibilità culturale e alla fede dei nostri cari". Per gli esponenti del partito di Abascal è del tutto incomprensibile che in Spagna ci siano tali "manifestazioni esplicite di odio", come è accaduto recentemente per lo smantellamento e la distruzione della "Cruz de las Descalzas", caricata su un grosso camion e gettata nella discarica di Moriles. Proprio in quell’occasione Vox aveva annunciato che avrebbe presentato mozioni in tutte le municipalità per considerare le croci beni di interesse culturale.

"I legami della nostra società, cultura e tradizioni, con la religione cattolica, sono anteriori alla nascita della nostra nazione e persistono oggi con manifestazioni materiali e immateriali in tutti gli angoli della nostra patria", hanno scritto i consiglieri di Vox nella mozione. "Indipendentemente dalle attuali convinzioni religiose personali degli spagnoli, è vero che la storia della Spagna come nazione è legata al Cristianesimo".

Non a caso ben 48 siti spagnoli sono riconosciuti come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco, e nella maggior parte dei casi si tratta di siti che sono espressione di fedi religiose, in particolare quella cristiana.

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