Attacco a New York

Dal web le istruzioni dell'Isis per l'attacco a New York: il piano pronto da settimane

Il terrorista uzbeko ha agito in nome dell'Isis. Sul web ha ricevuto le istruzioni per l'attacco. Così ha preparato il piano. La polizia di New York: "Voleva uccidere ancora"

Dal web le istruzioni dell'Isis per l'attacco a New York: il piano pronto da settimane

Aveva pianificato il piano per settimane. Lo aveva messo a punto con precisione. Poi, ieri pomeriggio, ha sferrato l'attacco a pochi passi dal World Trade Center. Il pick up del 29enne uzbeko, Sayfullo Habibullaevic Saipov, ha attraversato un'intera greenway di Manhattan falciando ciclisti e pedoni e ammazzando senza alcuna pietà otto persone (video). "Non sono pentito - ha detto agli agenti che lo hanno interrogato dopo il massacro - sono orgoglio di quello che ho fatto". Avrebbe ucciso ancora. Proprio come i tagliagole dell'Isis gli hanno insegnato a fare sul web.

Sayfullo Saipov è arrivato negli Stati Uniti nel 2010 grazie al "Diversity Visa Lottery Program". Qui si è sposato, ha avuto due figli e, dopo aver superato tutti i controlli di sicurezza, ha trovato un lavoro come autista di Uber. Sembrava un immigrato tranquillo che aveva saputo integrarsi. Eppure ieri pomeriggio, sotto un tiepido sole d'autunno, ha investito nel nome dello Stato islamico ciclisti e pedoni a due passi dal World Trade Center. Questo "lupo solitario", arruolato dai tagliagole dell'Isis sul web, era già stato nel radar delle autorità federali. L'Fbi lo aveva interrogato nel 2015, ma non aveva avuto elementi per iniziare un'indagine su di lui. E così non sono riusciti a fermarlo in tempo. Tanto che, come ha spiegato la polizia di New York, "ha pianificato l'attacco per settimane". Il vice commissario John Miller ha spiegato che Saipov ha seguito "alla lettera" le istruzioni diffuse sui social media dai tagliagole del Califfato.

Nel furgone noleggiato da Home Depot sono stati trovati il giuramento di fedeltà allo Stato islamico e una foto con la bandiera nera del Califfato. Lo stesso materiale di propaganda è stato, poi, rinvenuto nel computer di casa. "Se non si fosse andato a scontrare con uno scuolabus - ha spiegato Miller - Saipov avrebbe continuato a falciare altri pedoni e ciclisti sulla pista ciclabile a Lower Manhattan". Il 29enne uzbeko viveva a Paterson, cittadina del New Jersey a circa 40 chilometri da Manhattan, nota per avere una vasta popolazione straniera.

Su un totale di 150mila abitanti almeno 30 mila sono musulmani.

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