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Yemen, raid dei sauditi sul palazzo presidenziale

Almeno sei persone sono rimaste uccise e 30 ferite in due raid aerei effettuati dalla coalizione militare araba a guida saudita. Colpiti gli uffici dei ribelli

Yemen, raid dei sauditi sul palazzo presidenziale

Un raid che ha colpito dritto al cuore la leadership sciita filo-iraniana in Yemen. E così la coalizione guidata dall'Arabia Saudita ha colpito il palazzo presidenziale nella capitale yemenita Sanaa, uccidendo almeno sei persone e ferendone una trentina. Vittime anche tra i civili. Gli obiettivi erano gli uffici dei ribelli Houthi, impegnati in quelle ore in una riunione. Il gruppo armato sciita controlla la capitale yemenita dal settembre 2014. Il palazzo si trova in un quartiere abitato, vicino a un mercato. Dalla conquista di Sanaa da parte dei ribelli, il governo del presidente yemenita Abde Rabbo Mansour Hadi - sostenuto dai sauditi - ha sede nella città meridionale di Aden.

L'Arabia Saudita sta cercando di colpire gli Houthi con esecuzioni mirate. Solo due settimane fa il numero due del movimento è stato ucciso attraverso un raid contro il ministero dell'Interno. La coalizione è appoggiata, oltre che da sauditi, emiratini e sudanesi, anche da forze francesi, britanniche a americane. Come riportato dal New York Times, le forze armate statunitensi stanno aiutando "segretamente" l'Arabia Saudita in Yemen a combattere i miliziani sciiti filo-iraniani houthi. L'assistenza militare statunitense sarebbe comunque limitata ai rifornimenti aerei e alla condivisione di informazioni di intelligence.

Sempre secondo il quotidiano, una squadra di almeno 10 berretti verdi si troverebbe dal dicembre scorso al confine saudita con lo Yemen per aiutare la coalizione araba a guida saudita a localizzare e distruggere i depositi di missili balistici e i siti di lancio usati dai ribelli sciiti per attaccare Riad e le altre città del regno arabo.

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