Controcultura

In montagna la tensione sale alle stelle

Luca Crovi

Il documentarista Jeremiah Salinger ha imparato sulla propria pelle che certe storie scatenano terribili ossessioni destinate a minare la salute mentale di chi vuole fissarle sulla pellicola. Jeremiah lo ha appreso prima inseguendo rock star come i Kiss e poi filmando le vite su e giù da un palco dei loro roadies. Gli hanno dato gloria, quei filmati, ma lo hanno anche dannato per sempre, costringendolo a realizzare prima un factual di successo come «Road Crew» e poi a progettare Mountain Angels, un reportage in presa diretta dedicato agli eroi del Soccorso Alpino delle Dolomiti, un piccolo gruppo di eroi abituato a sfidare i pericoli della montagna e delle intemperie per salvare scalatori, sciatori, turisti.

E così Jeremiah ha deciso di filmarli salendo sul loro elicottero rosso Ec 135 pagando di persona la sua sfida, sopravvivendo per miracolo a un incidente in cui hanno perso la vita i soccorritori. Ma le storie di montagna ti bruciano dentro. Così, quando Salinger scoprirà che nella Gola del Bletterbach sono stati massacrati tre giovani durante un'escursione le sue ossessioni non potranno che riaccendersi. Ma non è facile dare certe risposte in un piccolo paesino del Sud Tirolo come Siebenhoc, dove gli stranieri sono ancora guardati a vista dagli abitanti locali, dove la ricerca dell'integrazione fra austriaci, tedeschi e italiani per anni ha creato solo contrasti, dove da millenni i fossili che popolano le grotte della valle sembrano avere celato segreti innominabili. Jeremiah sembra non ascoltare le voci di chi gli sta intorno per dare risposte alla sua inchiesta, a partire da quella di sua figlia che ha imparato a suddividere in numeri di lettere le parole e anche la realtà. Per lei alla fine dell'arcobaleno c'è sempre una zeta. E parole di sei lettere possono risultare sconvolgenti a pronunciarle: Inizio, Bestia, Orrore.

Nel mondo del thriller è difficile essere originali, ma il trentaseienne Luca D'Andrea per scrivere La sostanza del male ha avuto il coraggio di scalare (arrivando a essere venduto in ben trenta Paesi), armato di piccozza, le pareti della letteratura di suspense internazionale. Si è munito di ramponi da ghiaccio, si è portato dietro chiodi e corda imparando il linguaggio della gente di montagna.

Ha sfidato la diffidenza delle piccole comunità e ne ha svelato i cupi segreti avendo il coraggio di lanciarsi nel vuoto e di urlare nonostante il rischio di valanghe.

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