Roma

Un monumento per un cane? Così Monte Porzio Catone ricorda il bastardino-mascotte

«Tocco» in paese era amato da tutti A inaugurare la scultura pure il celebre «Rex» televisivo

Flavio Martino

Il monumento che i cittadini gli hanno dedicato rappresenta un baluardo contro il randagismo. «Lui» è un cane simpatico e anche una celebrità e tutti lo ricordano con affetto. Questa bella storia è balzata alla ribalta a Monte Porzio Catone, «Comune d’Europa» di 8.625 abitanti vicino Roma.
Il cane si chiamava Tocco, era un meticcio nero noto persino dall’altra parte del mondo. La tv giapponese, infatti, gli ha dedicato un programma. In suo onore sono stati composti stornelli e Tullio Ricci, stimato scrittore della zona, gli ha dedicato un libro. Il monumento è molto fotografato dai turisti e si trova in piazza Borghese, zona più trafficata del paese, in prossimità del municipio e davanti alla scuola.
Aveva pochi mesi quando, nel 1984, fu adottato da Erasmo Intreccialagli (all’epoca 12 anni), il quale aveva lo spazio per farlo vivere bene nel giardino di casa adiacente a «il Monticello», il ristorante di famiglia. Il cagnolino faceva parte di una cucciolata di bastardini venuta al mondo in campagna. Erasmo lo scelse tra gli altri. «Bello! Sembra un tocco di carne». In altre parole: «Sembra un pezzo di carne», esclamò il bambino stringendo a se il cucciolo, che era morbido e tutta ciccia e «Tocco» divenne così il suo nome. Viveva libero ed era un cittadino particolare. Grazie alla sua indole gioiosa divenne il cane del paese. Tutti gli vollero subito bene e fu perfino salvato dalla popolazione, che mise in fuga l’accalappiacani che lo stava catturando con il laccio per sopprimerlo nella camera a gas.
Salutari passeggiate lo mantenevano in forma. Al bar era puntualissimo per la colazione: cappuccino e cornetto. Altre volte preferiva le ciambelle al vino, cotte nell’antico forno che si trova dopo l’arco. La domenica, al suono delle campane entrava in chiesa, si fermava davanti all’altare e aspettava le carezze dei parrocchiani. Seguiva la processione e si accodava alla banda musicale. Gli piaceva stare in comitiva, insieme agli altri paesani. Era un habitué dell’edicola di Romolo, dove arrivavano le riviste cinofile e il più affezionato cliente, non pagante, di Gianni il macellaio, che per lui teneva sempre qualcosa di speciale. Tocco aveva 15 anni, quando morì di vecchiaia nel 1999. Monte Porzio Catone pianse. Tre anni dopo il monumento.
Il giorno dell’inaugurazione, il primo settembre del 2002, c’era la folla delle grandi occasioni con l’allora sindaco Sergio Urilli e un ospite d’eccezione, il pastore tedesco protagonista in televisione de Il commissario Rex. Una cerimonia per ricordarlo sempre.

Oggi quel monumento è simbolo e speranza affinché il miglior amico dell’uomo non sia abbandonato a una sorte spesso crudele.

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