Cultura e Spettacoli

È morto Walter Womacka il pittore ufficiale del comunismo reale

Ha incarnato l'arte di regime della Germania
Est. I suoi quadri vennero riprodotti in milioni
di copie per indottrinare il popolo. E non si è
mai pentito

Matteo Sacchi
Walter Womacka. Il nome non dice molto a noi dell'ex «blocco occidentale». Eppure questo pittore è stato a suo modo uno degli artisti più riprodotti del mondo. Infatti ha incarnato per anni il ruolo di grande omologatore dell'arte comunista. Soprattutto nella Germania Est di cui era originario. Womacka che si è spento sabato notte a 84 anni è stato, infatti, il massimo rappresentante dell' «arte di Stato» della scomparsa Repubblica democratica tedesca.
Considerato il più intransigente interprete del «realismo socialista» al tempo della Germania comunista, Womacka è stato l'autore di alcune opere di grande formato, soprattutto murales, che occupano le facciate degli edifici del settore orientale di Berlino. In particolare Womacka è noto per essere stato negli anni Sessanta il capofila degli artisti chiamati a ridisegnare il progetto complessivo di Alexanderplatz. Alla sua guida si deve l'idea della Haus des Lehrers (Casa degli insegnanti), costruita nel 1962-64 su progetto dell'architetto Hermann Henselmann. L'edificio ha dodici piani e costituisce uno degli esempi più importanti della severa architettura dell'ex Repubblica democratica tedesca. Molto particolare il fregio all'altezza del terzo piano, decorato da un grande murale, opera dello stesso Womacka, intitolato Unser Leben (La nostra vita), che rappresenta improbabili scene di vita ideale sociale nella Germania comunista. Con un'altezza di 7 metri e una lunghezza di 125 è una delle più grandi opere d'arte d'Europa. Sempre sotto la guida di Womacka fu realizzata nel 1970 la propagandisca «Fontana dell'amicizia fra i popoli», al centro dell'area pedonale di Alexanderplatz. La base è decorata con ceramiche smaltate. La parte superiore è invece costituita da 17 strutture a forma d'ombrello, dalle quali scende l'acqua.
L'opera più famosa di Walter Womacka è considerata la tela ad olio Am Strand (In spiaggia) del 1968, della quale il regime comunista autorizzò la riproduzione in più di 3 milioni di copie, soprattutto da appendere nelle case degli operai e degli impiegati. Nello stesso anno il dipinto che ritrae una coppia al mare in abiti da lavoro, secondo i migliori canoni di indottrinamento dell'arte del realismo socialista, divenne il soggetto di un francobollo tirato in 12 milioni di esemplari. La sua pittura è stata caratterizzata dal tratto preciso e dai colori vivaci, guadagnandosi il ruolo di ritrattista ufficiale della gerarchia statale della Germania dell'Est, in particolare amato dal capo dello Stato e del partito comunista tedesco Walter Ulbricht.
Per vent'anni Womacka diresse la Scuola di Belle Arti di Berlino e tra i suoi allievi ebbe Georg Baselitz. Dal 1959 al 1988 fu presidente dell'Associazione degli artisti della Ddr.

Nella sua autobiografia pubblicata nel 2004 Womacka ha difeso l'«arte di Stato» e persino la costruzione del Muro di Berlino.

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