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In mostra a Brera Renzo Rosso e la sua Radical Renaissance

La quadreria, le installazioni, le frasi sulle pareti, un grande albero nelle stanze di una galleria nel quartiere di Brera è stata inaugurata ieri e rimane aperta tutt'oggi, una mostra con i contenuti del terzo libro che Renzo Rosso ha mandato alle stampe in occasione del suo sessantesimo compleanno celebrato l'anno scorso con l'uscita di «Radical Renaissance», titolo che ben si addice all'imprenditore definito dall'autore Dan Thawley un mecenate rinascimentale dallo spirito e dalla filosofia radicali. Nel volume si raccontano le mission e i valori del gruppo che in dieci anni ha visto l'acquisizione del marchio Marni, la nomina di Nicola Formichetti a direttore creativo di Diesel, l'arrivo di John Galliano alla guida della Maison Martin Margiela (nel libro c'è una lettera molto bella del misterioso stilista che esprime ammirazione e gratitudine per l'imprenditore), l'entrata dell'azienda nel mondo del cibo organico e la crescita del suo ruolo sociale con la nascita della fondazione OTB. L'allestimento è molto interessante grazie anche alla sensibilità con cui la curatrice Caroline Corbetta è riuscita a impaginare i diversi linguaggi del caleidoscopico universo dell'azienda. «Tengo moltissimo anche al lavoro che io e i miei dipendenti facciamo con la fondazione. Per esempio finanziare una comunità di disabili di Bassano per i quali abbiamo acquistato i trattori avviando una produzione di ortaggi, inviare topi in Tanzania e in Mozambigo per disinnescare le mine. E molto faremo ancora» dichiara Rosso convinto di dover restituire al mondo un po' di quel che ha ricevuto.

LSer

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