Rush finale

Iannone a cannone: la rivincita dell'outsider ad Austria 2016

Il 14 agosto 2016, Andrea Iannone riporta alla vittoria la Ducati dopo sei anni di digiuno, battendo al Red Bull Ring il suo compagno Andrea Dovizioso. The Maniac eroe per un giorno

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Il catino di Spielberg, nella regione della Stiria austriaca, ribolle. Non solo per il grande caldo estivo, che scuote gli animi insofferenti e fa muovere le mani per cercare un po' di refrigerio tramite un briciolo di vento, ma perché sulla pista che indossa ormai il nome di Red Bull Ring ci sono le MotoGP, che mancavano da quasi vent'anni. Sotto ai raggi del sole brilla il rosso intenso e passionale della Ducati Desmosedici in prima fila, tanto che sembra di ammirare una peonia in mezzo a un nugolo di ginepri. A conquistare la pole position ci ha pensato un pilota un po' pazzo e incostante, Andrea Iannone da Vasto, classe 1989. Indossa il numero 29 sulla carena, il suo carattere è esuberante tanto in pista quanto fuori, ma quando è in giornata possiede nel polso tanta velocità e spesso è in grado di ritagliarsi il ruolo di mina vagante. Lui è l'outsider del giorno, al pari della sua nobile moto, che non sale sul gradino più alto del podio da sei anni e che equivalgono a 101 gran premi. Per un periodo infinito la Ducati ha assistito inerme all'assolo giapponese di Honda e Yamaha. L'italiano ha un'occasione d'oro per rompere una perfida maledizione.

Primi giri da brivido

In Austria i "Desmocavalli" vengono scaricati bene a terra, la bella dama di Borgo Panigale sembra aver trovato il feeling perfetto nella corta pista fortino di Red Bull, quel bilanciamento che - spesso - da altre parti non è stato possibile agguantare. Lo dimostra il fatto che, oltre a Iannone, anche Andrea Dovizioso scatta dalla prima fila, grazie al terzo cronomentro delle qualifiche. Purtroppo, in mezzo ai due ducatisti c'è un possibile guastafeste coi fiocchi: Valentino Rossi. È da Giappone 2006 che mancava una prima fila tutta italiana, ma stavolta la bilancia del pronostico sembra propendere per il nuovo che avanza anziché sul vecchio leone di mille battaglie.

Andrea Iannone

Sotto a un cielo limpido e azzurro, scatta la decima gara della stagione, dominata da Marc Marquez. Iannone non si fa buggerare e tiene a bada Rossi e Dovizioso, con quest'ultimo che deve alzare la guardia su Jorge Lorenzo, vivace e combattivo. Questo quartetto detta il ritmo, che gli altri - compreso Marquez - non riescono a tenere. Iniziano dei duelli aspri e combattuti, mentre il primo a cedere è il Dottore che andando largo scivola in quinta posizione. "The Maniac" Iannone, grazie alle sue Michelin morbide, si tiene la leadership e Dovizioso, anche se un po' a fatica, si sbarazza di Lorenzo. Le Ducati vanno in fuga.

Iannone batte Dovizioso

A un tratto il Dovi, che da tempo ricopre il ruolo di persona di fiducia di Ducati, si prende la scena e sferra un attacco a Iannone che va a segno. Il pilota di Forlì sa che questa è la sua grande chance per riportare in cima la moto di Borgo Panigale e desidera essere l'uomo della storia, che l'indomani si prenderà gloria e copertine. Dunque, il suo compagno di squadra cede malvolentieri la posizione, ma non si arrende, restando attanagliato agli scarichi della prorompente Desmosedici numero 4. Alle loro spalle remano le Yamaha M1 di Lorenzo e Rossi, che tuttavia non recuperano il gap con la coppia italiana.

Andrea Iannone
Andrea Iannone festeggia con il suo team

Quando mancano soltanto sette giri al termine della corsa, in Iannone si accende quella scintilla di follia innata che custodice dentro di sé, e fa segnare un giro record. È il momento giusto per rendere pan per focaccia al suo dirimpettaio di box e acciuffare il primo posto. Quindi, lo attacca e lo disarciona dal comando della gara e dopo, gettandosi a cannone dietro al cupolino del suo destriero, fugge a tutta velocità. Danza, scalcia e fila via rapido come un turbine verso la bandiera a scacchi che significa soltanto una cosa: un'insperata vittoria, la prima e unica nella sua carriera in MotoGP. L'eroe di un giorno aprirà la strada alla rinascita della Ducati, che oggi domina incontrastata la scena. In quella pazza giornata di agosto, Iannone credette di poter diventare il futuro del Motomondiale, ma la storia ci dirà il contrario.

Dovizioso, bastonato in Austria, avrà modo di brindare alla vittoria da lì a breve, con il successo in Malesia che sarà il preludio a un 2017 da assoluto protagonista.

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