L'Eurovision Song Contest 2024 è della Svizzera: Alla Malmo Arena, il cantante Nemo - con il suo brano dal titolo "The Code" - lascia alle spalle tutti gli altri 24 artisti in gara, rappresentanti di altrettanti Paesi europei si sono esibiti. 591 punti complessivi per lui: scettro e corona tolti alla Svezia, vincitrice un anno e fa e (di conseguenza) padrone di casa in questa edizione. Si tratta della terza volta nella storia che il Paese elvetico vince questa competizione e lo fa nella notte con un artista emergente la cui identità non binaria (trattata nella sua stessa canzone) e il suo talento musicale lo rendono uno dei rappresentanti dei temi della diversità e dell'inclusione. "Spero in pace, unità e dignità per tutte le persone", è il messaggio del vincitore alzando al cielo il microfono di cristallo appena conquistato.
Seconda posizione per la Croazia di Baby Lasagna (547 punti), mentre come terza si piazza l'Ucraina con Alyona Alyona & Jerry Heil (453). Per Angelina Mango arriva un più che discreto settimo posto con la sua "La Noia", brano trionfatore all'ultimo Festival di Sanremo (268 punti in totale). L'interprete lucana doveva del resto rincorrere altri artisti più accreditati per il successo finale già dopo la prima classifica ufficiale diramata dalle giurie di qualità. Là in testa c'era infatti già la Svizzera, seguita dalla Francia di Slimane - poi arrivata quarta - e dalla Croazia. Quarto posto provvisorio proprio per l'Italia, che nella classifica finale è stata infine scavalcata anche da Israele (375) e Irlanda (278). Inizialmente i cantanti in gara dovevano essere 26, ma nelle scorse ore è arrivata la comunicazione ufficiale della squalifica dei Paesi Bassi a seguito della lite dell'olandese Joost Klein con la cantante israeliana e della successiva apertura di un'inchiesta.
La musica della Svezia apre le dance
"Hooked On a Feeling" - brano di B. J. Thomas diventato famoso anche grazie al film "Le Iene" di Quentin Tarantino - introduce la grande parata delle bandiere indossate dai cantanti partecipanti, i quali sfilano sulle note di successi di gruppi svedesi doc come Icona Pop, Ace of Bases, Roxette, Likke Li, Axwell & Ingrosso, Abba. Nessuna contenstazione chiaramente udibile all'interno della Malmo Arena nei confronti della cantante israeliana da parte di spettatori filo-palestinesi. Poi, i due gemelli Marcus & Martinus padroni di casa rompono il ghiaccio dell'Eurovision 2024 con la loro hit elettronica intitolata "Unforgettable". Le Ucraine Alyona Alyona & Jerry Heil mettono in scena "Teresa & Maria", canzone dal forte impatto evocativo, mentre la Germania punta sul talento uscito nato artista di strada e poi diventato famoso grazie a X Factor: Isaak ("Always on the run)". Il Lussemburgo torna in gara nel Song Contest europeo e propone Tali con la sua "Fighter", composta Dardust (stesso autore de "La Noia").
Fischi per Israele, ma niente proteste plateali
Nelle ore che hanno immediatamente preceduto la finalissima dell'Eurovision si temevano pesanti contestazioni contro Eden Golan: la polizia svedese era stata infatti avvertita che attivisti anti-israeliani sarebbero potrebbero entrare nell'Arena di Malmo per compiere una "provocazione" durante l'esibizione dell'artista rappresentante dello Stato Ebraico. Fatto sta che, per quanto di fischi e "buu" (misti ad applausi) ce ne siano stati, non si sono avute tracce di proteste ostentate contro la cantante, la quale con "Hurricane" ha desiderato cantare un inno che invita a ritrovare la speranza anche nelle circostanze più drammatiche. La Lituania di Silvester Belt ("Luktelk") chiude il primo sestetto della gara. Dopo il break, la Spagna fa ballare e cantare a gran voce tutto il pubblico con "Zorra", brano elettropop dei Nebulossa che inneggia alla libertà dalle donne. Con il titolo più lungo della storia dell'Eurovision ("Nendest narkootikumidest ei tea me (küll midagi") l'Estonia accompagna 5minust x Puuluup.
Fan italiani (e non solo) in delirio per Angelina Mango
Si prosegue poi con i "satanassi" irlandesi Bambie Thug ("Doomsday Blue"), seguiti a ruota dallo show del lettone Dons ("Hollow"), il ballo arabeggiante della greca Marina Satti ("Zari") e la spettacolare coreografia sottosopra del britannico Olly Alexander ("Dizzy"). Il terzo sestetto viene aperto dal gruppo norvegese Gate ("Ulveham") e, immediatamente dopo, ecco finalmente scendere in pista Angelina Mango. La detentrice in carica di Sanremo del Leone d'oro fa scatenare non solo le centinaia di tifosi italiani che sono riusciti a entrare nell'arena sportiva della città svedese, ma anche gli altri migliaia di appassionati di musica provenienti di altri Paesi. L'emozione non ha assolutamente giocato brutti scherzi per lei, che è stata omaggiata in maniera convinta da tutto il pubblico alla fine della sua esibizione, chiusa da un gridato "Grazie, thank you!" della stessa Mango. Standing ovation più che meritata per la 23enne originaria di Maratea, con tanto di boato durante la parte non strumentale.
Il boato per Baby Lasagna e l'omaggio agli Abba
Insieme alla serba Teya Dora ("Ramonda"), tra i cantanti successivi spiccano sicuramente le "mutandone" del finlandese Windows95man "No Rules!", ma poi cè anche da sottolineare la grinta della portoghese Iolanda ("Grito") e il balletto sopra un enorme disco dello svizzero Nemo, icona della comunità lgbtq, non binario, che chiede di essere indicato con i pronomi inglesi they/them, ha detto che il suo brano "The Code" parla "dell'infrangere i codici". Completano il penultimo gruppo di brani l'Armenia di Ladaniva ("Jako") e la cipriota Silia Kapsis ("Liar"). Chiusura col botto: la slovena Veronika incanta con "Raiven", ma è il croato Baby Lasagna a scatenare un vero e proprio tripudio tra l'intera platea a suon di "Rim Tim Tagi Dim". La Francia commuove con "Mon Amour" di Slimane, vocalmente esplosivo.
Buone anche le prestazioni della georgiana Nutsa Buzaladze ("Firefighter") e l'austriaca Kaleen ("We Will Rave"), Sul palco, infine, anche gli Alcazar (noti per il loro storico tormentone dance del 2001 "Crying at the discoteque"), Loreen (campionessa uscente) e tre glorie della manifestazione: Charlotte Perrelli (primo posto all'Eurovision 1999), Carola (1991) e Conchita Wurst (2014), per un tributo agli Abba a cinquant'anni di distanza dalla medaglia d'oro con "Waterloo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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