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Mutu&Toni che coppia. Il derby si tinge di viola

Ma la Fiorentina deve penare per mettere sotto un ottimo Empoli

Mutu&Toni che coppia. Il derby si tinge di viola

Firenze - Cesare Prandelli aveva chiesto tre punti per rincorrere quella Europa che solo cinque mesi fa sembrava una chimera. La Fiorentina glieli regala, al termine di un derby combattuto e incerto almeno fino al raddoppio di Toni, bravo a girare alle spalle di Berti un bel suggerimento filtrante di Pasqual. L’Empoli non vorrebbe fare sconti, Gigi Cagni è di parola, i «cugini di campagna» giocano per vincere ed onorare una classifica mai così sontuosa. Però se c’è la capacità di metter per lunghi periodi l’avversario alle corde, a mancare è l’uomo gol capace di trasformare in moneta sonante il lavoro dei centrocampisti. Un problema totalmente sconosciuto a Prandelli. Che dispone di due bomber di gran razza. Ed anche quando succede che Toni si imballi e sprechi almeno tre palle gol che gridano vendetta, viene poi il momento in cui il centravanti azzurro non sbaglia ed infila la rete che chiude la gara. Perché al primo «strappo» aveva provveduto Adrian Mutu, bravo ad andar via in contropiede a Pratali e a superare Balli con un pallonetto imprendibile. Mutu, il migliore in campo, un valore aggiunto per la viola. La Fiorentina è ben messa in campo, sa fare pressing ed ha anche l’indiscutibile merito di saper sferrare il colpo del ko quando sembra vicina a soccombere ai punti. Come puntualmente è successo nel derby. Aperto dal contropiede di Mutu quando l’Empoli stringeva l’assedio davanti a Frey, chiuso quando gli azzurri sembravano vicini al pareggio. Ma il risultato non è bugiardo, a fare la differenza è stata la maggiore tecnica dei viola. Lo ammesso anche Gigi Cagni. «Sapevamo della forza dei viola ma il poter dire di essere venuti al Franchi e di aver avuto la possibilità di giocarcela è stata una grande soddisfazione. Altro discorso la sconfitta ma resto fiducioso perché il mio gruppo resta competitivo». Per Cesare Prandelli quello dei viola non va considerato «un campionato straordinario ma qualcosa di più».

Dal tecnico viola apprezzamenti per titolari e rincalzi e la sensazione che la squadra possa ancora progredire.

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