"È nata per dialogare e conoscersi in tutti i continenti"

Elettra Marconi, figlia del Premio Nobel: "La tv è una continuazione della radio"

"È nata per dialogare e conoscersi in tutti i continenti"
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Lo ripete sempre: «Io la porto sempre con me, la mia radio, ovunque, è come se sentissi sempre mio padre». La principessa Elettra Marconi ha 94 anni portati con una energia fuori dal comune, come fuori dal comune è stata la sua vita. È l'ultimo filo conduttore con l'uomo che ha cambiato il futuro inventando la telecomunicazione a distanza via onde radio. Un'intuizione che nel 1909 gli valse il Nobel e che ogni giorno rende la vita più semplice all'umanità. «Me lo ricordo chiuso nella cabina della nave, dove studiava tutto il giorno e faceva gli esperimenti con la radio. Ogni tanto mi chiamava per farmi sentire le voci dal mondo», ricorda spesso. Oggi, sorridendo con il sorriso di una ventenne, Elettra Marconi ricorda qualcosa che spesso dimentichiamo: «Mio papà aveva una sola intenzione: far dialogare le persone».

Allora non era così scontato. Le comunicazioni erano lentissime.

«Trasmettendo la voce, voleva che gli uomini parlassero e si conoscessero scavalcando le frontiere, i limiti geografici, le barriere naturali. Il suo sogno era che scambiarsi parole a distanza evitasse gli scontri, le guerre e aiutasse la comprensione reciproca. Tanti malintesi nascono dal silenzio. Però, a dirla tutta, il primo pensiero sull'utilità delle onde radio fu molto più legato alla quotidianità, ossia al salvare la gente in mare».

A proposito, Elettra Marconi avrebbe dovuto nascere sulla nave-laboratorio di suo papà (la «Elettra», appunto), ma l'arrivo di una burrasca spinse Marconi a chiedere ospitalità al principe Odescalchi, amico di famiglia.

«Ho avuto una vita davvero avventurosa, ho incontrato tante persone».

Fu battezzata da Eugenio Pacelli.

«Allora era solo cardinale e la madrina fu la Regina d'Italia, Elena. Pacelli promise a mio papà che mi avrebbe dato anche il sacramento della comunione. Fu eletto Papa, ma non se ne dimenticò. E, un mese dopo essere arrivato al soglio pontificio, chiamò per dire che era pronto a mantenere la parola».

Senza Guglielmo Marconi tante scoperte e tanti traguardi non sarebbero arrivati o sarebbero arrivati molto dopo.

«Dopo essere sbarcato sulla Luna, Neil Armstrong incontrò mia mamma (la marchesina Maria Cristina Bezzi-Scali, ndr) e le disse che senza il genio di papà lui non sarebbe mai riuscito a mettere piede sulla Luna».

La radio italiana compie un secolo.

«Ed è sempre ascoltata da tantissime persone, è capace di informare e di tenere compagnia senza essere invadente».

Poi è arrivata la tv.

«In sostanza la tv è la continuazione della radio».

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