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Negozi e piccole imprese nei guai per i clienti "di fiducia"

Praticamente impossibile ottenere pagamenti sotto i 500 euro. Un consiglio? Controllare il certificato dei protesti

Negozi e piccole imprese nei guai per i clienti "di fiducia"

Quando il credito è inferiore ai mille euro è ancor più difficile da recuperare, sotto i 500 diventa praticamente impossibile da incassare. Lo sanno bene i negozianti o i piccoli imprenditori arrivati al fallimento proprio perché non sono riusciti a riscuotere i soldi dei clienti insolventi. Cifre che prese singolarmente non fanno la differenza, ma sommate tutte assieme rappresentano un tesoretto fondamentale a salvare il bilancio dell'attività: 300 euro qua, 600 euro là.

E poi piccole fatture rimaste inevase troppo a lungo, micro crediti concessi ai clienti storici con quella buona dose di fiducia che ha funzionato benissimo fino a quando la crisi non ha fatto saltare tutti gli equilibri.

Sollecitare al telefono non basta, inviare lettere per ricordare la scadenza nemmeno: magari fa effetto su chi ha reali problemi economici ma ricorda ancora il significato della parola onestà. Con i «professionisti del debito», equivale a un bicchiere d'acqua fresca. Sospendere la fornitura non sempre è la via giusta: spesso si perde il cliente ma non si recuperano i soldi. Cioè: oltre al danno la beffa. Avviare le pratiche per un decreto ingiuntivo per ognuno dei crediti vorrebbe dire sostenere spese spesso più alte della cifra da recuperare e dare inizio a dieci, veti, trenta iter legali paralleli tutti in una volta. Impensabile. Tanti piccoli imprenditori si rivolgono alle agenzie di recupero crediti o ricorrono a un metodo fai-da-te, fatto di minacce e pressioni, che spesso sfocia nelle maniere forti e rischia perfino di trasformarsi in reato penale. Ci manca pure che per esercitare un diritto e essere pagati per il proprio lavoro, gli imprenditori si trovino ad essere denunciati per stalking o rischino la reclusione fino a un anno.

Il consiglio

Specificare i termini di pagamento in ogni fattura per scoraggiare i ritardi e emettere fatture ogni 15 o 30 giorni, senza aspettare un mese dopo la vendita o la prestazione del servizio.

Il problema è che, salvo nel caso in cui un debitore sia già stato protestato, non c'è modo di sapere in anticipo se abbia avuto trascorsi di cattivo pagatore. Però si può visionare il certificato dei protesti, che chiunque può chiedere alla Camera di Commercio

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