Nostra Signora di Marienfried

Baviera, 1940. La sedicenne Barbara Ruess cercava il rosario che aveva perso il giorno prima passeggiando tra gli alberi vicino a Pfaffenhofen, dalle parti di Ulm. Incontrò una donna mai vista prima che le disse di aggiungere ad ogni decina del rosario queste parole: «Per la tua Immacolata Concezione, salva, proteggi, guida, santifica e governa la nostra patria». La ragazza riferì tutto al suo parroco. Da allora Barbara ebbe più volte apparizioni del suo angelo custode e di anime del Purgatorio che le chiedevano preghiere. Finita la guerra, Ulm era completamente distrutta ma Pfaffenhofen (che si era votata alla Madonna) era stata risparmiata. Nel 1946 la giovane, con il parroco e la sorella di quest’ultimo, passeggiavano nel luogo in cui sei anni prima era avvenuto l’incontro con la sconosciuta. Questa ricomparve ma solo Barbara poté vederla e ascoltarla. Era il 25 aprile e fu quella la prima delle apparizioni della Madonna alla Ruess. Ce ne furono altre due, sempre il 25 del mese. Nell’ultima di esse, la Madonna ricordò la consacrazione del mondo al suo Cuore Immacolato, così come aveva chiesto a Fatima nel 1917. Disse di essere la «Grande Mediatrice delle Grazie». Era luminosissima e attorno a lei stavano molti angeli. Scrive Joachim Bouflet nel suo Apparizioni mariane antiche e moderne (San Paolo) che, con l’autorizzazione del vescovo di Augusta, sul luogo (poi chiamato Marienfried, «pace di Maria») fu costruita una cappella.

Per l’afflusso di pellegrini questa cappella si rivelò presto insufficiente e venne trasformata in una chiesa vera e propria.

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