Controcultura

«La nostra storia letteraria non ha nulla da invidiare a Viareggio»

di Pier Vittorio Tondelli

Continuavo a trovare negli autori italiani soprattutto il mare di Viareggio. Qual è la differenza fra la costa tirrenica e quella adriatica? Che da una parte esiste solo Viareggio, dall'altra una decina di città balneari in cui la capitale, Rimini, non surclassa mai luoghi come Bellaria, Igea, Riccione. Se allora consideriamo - è questa la sfida - la riviera adriatica romagnola come un'unica città, ecco immediatamente il fiorire di presenze letterarie, di pagine, di testi, di memorie.

Quello che ora è possibile tracciare è una storia letteraria della riviera adriatica che nulla ha da invidiare a quella di Viareggio così ricca di premi, presenze e pagine prestigiose. Si pensa sempre alla riviera adriatica come un luogo balneare pop e middle class. In parte è vero. Ma la nostra ricerca dimostra che questi luoghi hanno un passato non solamente esclusivo, ma anche intellettuale assai prestigioso. È una immagine della nostra riviera assolutamente inedita per i parametri correnti. Non dico che abbiamo avuto dei premi Nobel, ma basterebbe valutare l'importanza di queste spiagge nell'opera di autori del Novecento per parlare di un ruolo importante nella prosa novecentesca.

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Indicazioni metodologiche

Innanzitutto ha orientato la ricerca una linea storico-critica (con l'apporto di Alberto Bertoni) che tende a descrivere l'orizzonte poetico-letterario degli scrittori romagnoli nella letteratura italiana del Novecento. Si tratta in particolare del gruppo storico dei primi decenni del secolo di cui fanno parte Alfredo Panzini, Antonio Baldini, Antonio Beltramelli, Dante Arfelli, Marino Moretti, Alfredo Oriani, Riccardo Bacchelli, Renato Serra. Questa linea viene arricchita dalla presenza di autori come Cesare Zavattini, Pier Paolo Pasolini, Guido Piovene, Giorgio Bassani, Giovanni Guareschi, Filippo De Pisis, Giovanni Comisso, Francesco Leonetti, Tonino Guerra.

In secondo luogo, ho cercato di rintracciare nelle pagine di questi autori descrizioni del mare, delle città rivierasche, delle spiagge, e anche della campagna romagnola.

In terzo luogo ho rintracciato antecedenti letterari: sia Naldini che Raimondi ci hanno parlato delle pagine di Ippolito Nievo sulla scoperta del mare come le pagine più alte della letteratura italiana sull'argomento. E Naldini le ha citate a proposito di Pasolini. Così ho anche pensato di compilare una piccola antologia tematica sul mare: Dante, Tasso, Daniello Bartoli, Nievo...

Questo ci permetterebbe di recuperare pagine sul mare come quelle straordinarie di Giovanni Comisso (che si riferiscono a Chioggia) o di Antonio Delfini.

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