Cinema

"Oppenheimer" stravince. L'Italia resta a bocca asciutta

Sì certo, era tutto prevedibile, anzi previsto

"Oppenheimer" stravince. L'Italia resta a bocca asciutta

Sì certo, era tutto prevedibile, anzi previsto. Però mettendo insieme tutte le statuette della 96esima cerimonia degli Oscar, per la prima volta trasmessa (come la vita) in diretta dalla Rai con Alberto Matano padrone di casa, emergono alcune interessanti novità.

Non certo la conduzione di Jimmy Kimmel che, seppur un habitué del Dolby Theatre di Los Angeles (era alla quarta conduzione), non è pervenuto nella sua comicità forse troppo understatement. Ma proprio per le sette statuette su tredici nomination che hanno consacrato Oppenheimer nella notte degli Oscar 2024. Perché non succedeva dal secolo scorso con Titanic di James Cameron e, 21 anni anni fa, con Il Signore degli Anelli - Il ritorno del re di Peter Jackson che uno dei maggiori incassi al botteghino Oppenheimer è un blockbuster che ha raggiunto quasi il miliardo di dollari vincesse la statuetta per il miglior film, mentre l'altro fenomeno dell'anno, Barbie di Greta Gerwig, ha ottenuto solo la statuetta per la miglior canzone originale. L'altro dato è che il suo regista, Christopher Nolan che, per la prima volta nella sua splendida carriera e dopo otto nomination, viene riconosciuto come miglior regista dall'Academy direttamente dalle mani di Sua Maestà Steven Spielberg, è britannico. Il suo migliore attore protagonista, Cillian Murphy, è irlandese così come il migliore direttore della fotografia Hoyte van Hoytema è olandese e la migliore colonna sonora è dello svedese Ludwig Göransson.

Insomma Hollywood sembra aprirsi molto al resto del mondo dal momento che la migliore sceneggiatura originale è andata ai francesi Justine Triet e Arthur Harari per Anatomia di una caduta (e il cane protagonista del film è apparso come uno degli ospiti più svegli della cerimonia) e il miglior sonoro ai britannici Tarn Willers e Johnnie Burn per La zona d'interesse, il film diretto dal britannico Jonathan Glazer che ha conquistato pure l'Oscar per il miglior film internazionale avendo la meglio su Io Capitano di Matteo Garrone (c'è però almeno un italiano che ha partecipato al corto di animazione oscarizzato War is over, il character designer Massimiliano Narciso).

Il Giappone ottiene l'Oscar per i migliori effetti speciali per Godzilla: Minus One ma anche per il miglior film d'animazione, Il ragazzo e l'airone di Hayao Miyazaki al suo terzo Oscar, incluso quello alla carriera (l'altro era per La città incantata). Per finire con il miglior documentario, andato all'ucraino 20 Days in Mariupol di Mstyslav Chernov, già Premio Pulitzer.

Oppenheimer è pure il sesto film nella storia degli Oscar (gli altri sono La mia via, I migliori anni della nostra vita, Ben Hur, Mystic River e Dallas Buyers Club) a far vincere sia il miglior attore (Cillian Murphy) che quello non protagonista, Robert Downey Jr., che ha fatto il discorso di ringraziamento più sincero: «Grazie a tutti, vorrei ringraziare la mia terribile infanzia e l'Academy, in quest'ordine. Vorrei anche ringraziare mia moglie che mi ha trovato come un cucciolo abbandonato e, come una brava veterinaria, mi ha riportato in vita. Il mio segreto? Avevo bisogno di questo lavoro più di quanto lui avesse bisogno di me. Grazie anche al mio stylist, non li ringrazia mai nessuno. Il mio avvocato in questi 30 anni ha tentato di farmi assicurare e salvarmi la pelle un bel po' di volte, quindi grazie, questo è per te».

A proposito di interpreti, alla fine l'unica vera sorpresa degli Oscar 2024 (a parte Al Pacino che, appena salito sul palco per premiare il miglior film, ha detto subito il titolo prendendo alla sprovvista la regia) è stata la statuetta per la migliore attrice, andata a un'incredula Emma Stone, uno dei quattro riconoscimenti per Povere creature!. L'attrice è salita sul palco indicando il vestito rotto di dietro per colpa dell'incredibile performance l'unica veramente da Oscar della serata di Ryan Gosling che, di rosa vestito, ha cantato la sua canzone di Barbie accompagnato dalla chitarra di Slash dei Guns N' Roses: «Credo sia successo durante I'm Just Ken. Ne sono abbastanza sicura. Forse non so cosa sto dicendo. Sono andata. Come avrete notato ho quasi avuto una crisi di panico. Ringrazio il regista Yorgos Lanthimos (che è greco..., ndr) per avermi regalato con il personaggio di Bella Baxter il ruolo della vita», ha detto l'attrice statunitense che è una delle pochissime interpreti della storia degli Oscar ad aver ottenuto due statuette ad appena 35 anni di età (l'altra nel 2017 per La La Land di Damien Chazelle).

Fino a poche ore prima tutti davano per certa la vittoria di Lily Gladstone per Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese che non ha trasformato nessuna delle sue dieci candidature.

E pensare che sarebbe stata la prima interprete nativa americana a vincere l'Oscar ma l'Academy quest'anno è apparsa un pochino meno politicamente corretta del solito, tanto che la statuetta per la migliore sceneggiatura non originale è andata a Cord Jefferson, regista del sorprendente American Fiction, il film che da noi è andato direttamente su Prime Video senza passare dalla sala e che può essere letto anche come un vero e proprio manifesto anti cultura woke.

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