Medicina

Nuova tecnica laser per guarire dalla presbiopia

Nel nostro Paese, ventitré milioni di persone sono affette da disturbi visivi (miopia, ipermetropia, astigmatismo), e circa 100 mila sono quelle che, ogni anno, decidono di ricorrere ad un intervento laser per correggerli.
Oggi, una tecnica nata e brevettata in Italia consente di dire addio agli occhiali anche ai presbiti, cioè a coloro che, dopo i 40 anni di età, cominciano ad avere qualche difficoltà nel mettere a fuoco immagini e oggetti da vicino (per esempio, nel leggere ogni giorno riviste, quotidiani e libri. L’importanza della lettura nella terza età si dilata notevolmente proprio in funzione del maggior tempo a disposizione quando si termina l’attività lavorativa. Avere difficoltà nella lettura incide quindi sulla qualità di vita.
«La metodica messa a punto in Italia sta riscuotendo grandi consensi - spiega Roberto Pinelli, medico chirurgo e direttore scientifico dell’Istituto laser microchirurgia oculare - Ilmo di Brescia (www.ilmo.it), che l’ha messa a punto - sia per la sua validità e sicurezza, sia per la possibilità di pianificare una strategia chirurgica personalizzata alle diverse esigenze visive».
La PML o Presbyopic Multifocal LASIK – questo il nome della tecnica - ha una peculiarità che la distingue da tutti gli altri trattamenti laser: «Grazie a un particolare software, è in grado di modellare la curva corneale allo stesso modo in cui vengono disegnate le lenti multifocali, volte a garantire una buona visione simultaneamente, da lontano e da vicino», spiega lo specialista. «L’intervento, bilaterale, è proponibile sia a coloro che non hanno mai accusato problemi visivi prima dell’insorgenza della presbiopia (emmetropi) sia a chi, invece, portava già occhiali da miope, ipermetrope o astigmatico, e che, grazie a questa tecnica, ora riesce a risolvere entrambi i problemi in un’unica seduta: potrà, quindi, fare a meno degli occhiali o delle lenti a contatto, sia per la visione da lontano sia per quella da vicino. Una specie di “abito su misura”, insomma, che si adegua perfettamente alle esigenze individuali della persona».
La metodica è completamente indolore, previa l’applicazione di alcune gocce anestetiche, che permettono al paziente di tornare a casa subito dopo l’operazione. «Il post-operatorio è estremamente rapido: già il giorno seguente, è possibile ritornare alle normali attività quotidiane», aggiunge il dottor Roberto Pinelli.
Il lavoro scientifico eseguito dalla sua equipe è stato pubblicato di recente sulla rivista scientifica Journal of Refractive Surgery, mentre l’efficacia della tecnica è stata sperimentata da un centro considerato il top della chirurgia refrattiva: il Vissum di Alicante, un Istituto universitario spagnolo diretto dal dottor Jorge Aliò, presidente dell’American Academy of Ophthalmology.

Il prossimo aprile, a Chicago, il brevetto messo a punto a Brescia all’Istituto Ilmo sarà presentato negli Stati Uniti.

Commenti