«Ok al tasso variabile, salvo cambi di scenario»

L’offerta-mutui delle banche annovera nuovi prodotti, caratterizzati da un più ampio ventaglio di garanzie, eppure la risposta dei potenziali mutuatari non è risultata pari alle attese. Volumi in crescita, sì, con un incremento delle erogazioni che secondo le diverse stime ha superato il 15%, ma una fiducia ancora da riconquistare, nonostante il tentativo degli istituti di credito di rassicurare i clienti con strumenti come il cap, il tetto agli interessi, e le coperture assicurative. Dice Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline: «A condizionare le scelte è stata la perdurante situazione di incertezza, con evidenti ripercussioni anche su un mercato immobiliare piuttosto statico. E questo spiega il ruolo centrale dei mutui di surroga, che nel 2010 hanno fortemente contribuito al bilancio positivo, con una quota prossima a un quarto dei volumi complessivi», complici i tassi ai minimi storici e l’opportunità per un maggiore numero di consumatori di sfruttare soluzioni più convenienti ovvero migliori per il bilancio familiare, dato che la surroga offre pure la possibilità di rivedere la durata residua del mutuo e di allungarla per ottenere una rata più contenuta. Una linea di tendenza, questa, che dovrebbe trovare conferma anche per buona parte del 2011.
«Al momento - concorda Anedda - le aspettative sui tassi sono di sostanziale stabilità e non si prevedono a breve termine interventi da parte delle Banche centrali. Altro elemento strettamente collegato alla convenienza dei tassi, la crescita dell’importo medio delle richieste di finanziamento, che lo scorso anno ha segnato un più 10%». E poi, la capacità di un buon numero di banche di cavalcare la situazione di mercato. «Prima con l’offerta aggressiva di mutui a saggio variabile e a minore rischio perché proposti col cap, e poi, nella seconda metà dell’anno (in corrispondenza al repentino calo dei tassi fissi, scesi fino al 4%), con mutui che, seppure per un periodo limitato, hanno dato l’opportunità di sfruttare un’occasione irripetibile». Ciò che è avvenuto negli ultimi mesi, in cui le richieste di finanziamenti a tasso fisso sono passate dal 20% a oltre la metà del totale, con un’incidenza sulle surroghe prossima addirittura al 70%. «L’attivismo delle banche - riprende il manager di MutuiOnline - è un segnale positivo per il futuro poiché significa che gli istituti seguono il mercato dei mutui con rinnovato interesse e hanno creato una griglia di garanzie che permette erogazioni non troppo stringenti, così da offrire prodotti realmente in linea con le migliori occasioni del momento». Che oggi vedono saggi variabili attorno al 2,5%, destinati presumibilmente a rimanere tali anche nei prossimi mesi, e tassi fissi che con ogni probabilità riavvicineranno a breve la soglia del 5 per cento.
«Se i cap resteranno ai livelli attuali (al 5,5% o poco più) i mutui a tasso variabile si presenteranno come un’ottima alternativa ai finanziamenti a interesse fisso; e ciò induce a pensare che il 2011 vedrà ascrivere alla componente variabile un peso prevalente. Certo che se il costo del denaro a lungo termine dovesse salire, lo scenario potrebbe di nuovo mutare».

Quanto infine al ruolo del web, le cifre lo consolidano come canale di confronto e selezione: nel 2009 MutuiOnline ha intermediato il 4% delle erogazioni e una stima attendibile assegna all’online nel suo complesso un valore ormai prossimo al 10 per cento.

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