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Olimpiadi, Obama ko: vince Rio de Janeiro

Scelta la città per le Olimpiadi 2016. Sconfitta per Barack: "Non è un flop". La città brasiliana sconfigge Madrid: prima volta in Sud America. Lula: "Vince Rio perché ha cuore e anima". Petrucci: "Tempi maturi per l'Italia". Guarda il video

Olimpiadi, Obama ko: vince Rio de Janeiro

Copenaghen - Piange Pelè. Ride Lula. Il Brasile è in festa. Le Olimpiadi del 2016 si svolgeranno a Rio de Janeiro. La città brasiliana ha battuto Madrid nella votazione finale. In precedenza erano state eliminate Chicago, ko al primo turno, e Tokyo, estromessa nella seconda tornata. Rio de Janeiro sarà la prima città del Sud America a organizzare le Olimpiadi. Nella storia dei Giochi, solo in un’occasione la manifestazione è scesa a sud dell’Equatore: il precedente è costituito dall’edizione australiana di Sydney 2000. Ancora in lacrime, Pelè ha poi cominciato a cantare "Cidade Maravilhosa", canzone inno di tutti i carnevali e dei relativi balli. Poi, sempre a Copenaghen, "O Rei" si è messo letteralmente a dirigere il coro, perché "Cidade Maravilhosa" è stata intonata da tutti i membri del Comitato di Rio 2016 e anche dal presidente brasiliano Lula, mentre quello del comitato olimpico, l’ex pallavolista Carlos Arthur Guzman, piangeva a dirotto.

Il voto finale "Rio ha vinto perché ha cuore e anima. Ha vinto perché la sua gente è generosa", ha esultato il presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva. Rio de Janeiro batte Madrid 66 voti contro 32: è questo l’esito finale della votazione Cio, che ha assegnato le Olimpiadi 2016 alla città brasiliana. Nel primo turno Chicago è uscita avendo ottenuto solo 18 preferenze, contro le 22 di Tokyo, le 26 di Rio e le 28 di Madrid. Al secondo, Tokyo è scesa a 20, Rio è salita a 46, Madrid ha guadagnato un voto passando a 29. Terza e ultima sessione di voto: Rio de Janeiro 66, Madrid 32.

Candidatura italiana per il 2020 "Sono maturi i tempi per una candidatura olimpica italiana per i Giochi del 2020. La vittoria di Rio de Janeiro dà sicuramente all’Italia la possibilità di valutare con attenzione di presentare una città per l’edizione estiva successiva al 2016". È questo il "forte auspicio" espresso a Copenaghen dal presidente del Coni, Gianni Petrucci.

Spunta Venezia L’idea di una candidatura di Venezia e dell’area metropolitana del NordEst a ospitare le Olimpiadi del 2020 è stata annunciata dal sindaco Massimo Cacciari, dal governatore del Veneto Giancarlo Galan, dal vicepresidente e assessore al Turismo regionale Franco Manzato e dal presidente di Confindustria Veneto Andrea Tomat. "Venezia è una città-icona unica nel mondo e gode di una riconoscibilità universale. Le Olimpiadi sono il più grande evento internazionale e promuovere ed organizzare i Giochi nel 2020 permetterebbe alla città e all’intera area metropolitana oggi rappresentata dal triangolo Venezia, Padova e Treviso di accelerare i numerosi progetti di riqualificazione e rilancio, che da anni riempiono l’agenda delle Istituzioni di questo territorio" ha dichiarato Cacciari, appena appreso della vittoria di Rio de Janeiro alla riunione del Cio a Copenaghen.

Ma Roma c'è "La scelta di Rio de Janeiro come sede delle Olimpiadi del 2016 apre una grande possibilità per l’Italia e per Roma, per la successiva edizione del 2020. Credo che il presidente Petrucci abbia fatto bene a manifestare un interesse per l’Italia e credo che Roma debba avanzare la propria candidatura per i Giochi del 2020". Lo afferma Gianni Alemanno, sindaco di Roma. "Dopo più di mezzo secolo dalle fantastica edizione del 1960 possiamo sognare di portare gli anelli olimpici nella capitale d’Italia".

Good bye Chicago Fuori al primo giro la grande favorita. Chicago è la prima città eliminata dalla corsa per l’assegnazione ai Giochi olimpici del 2016. Lo ha stabilito il primo turno di votazione della sessione del Cio. Al secondo turno di votazioni eliminata Tokyo. Barack Obama era arrivato in compagnia di sua moglie Michelle al Bella Center, dov'è in corso la sessione del Cio che deciderà la città delle Olimpiadi del 2016. Completo scuro e cravatta rossa, il presidente Usa, accompagnato dalla First Lady, vestita di giallo, era nella Congress Hall per sostenere della città dell’Illinois. Una vera doccia fredda nei media americani, stupiti e increduli, per questa inaspettata eliminazione della candidata americana al primo round di votazione del Cio di Copenaghen. Nella piazza di Chicago che era pronta a festeggiare, è piombato un silenzio irreale ed attonito.

Obama flop Prima qualche parola sussurrata all’orecchio, poi il bacio tenero e l’abbraccio sul palco dal quale hanno tirato la volata a Chicago. Lei in giallo scintillante, lui elegantissimo ravvivato da una cravatta rossa, la coppia presidenziale doveva lasciare il segno: la scena, nel giorno in cui il Cio ha annunciato la città olimpica del 2016, è stata tutta per gli inquilini della Casa Bianca. Ma questa volta la strategia Obama, quella andata più volte in onda sui palcoscenici della ribalta mondiale, ha fatto flop davanti alla platea dei re dello sport Mondiale, i grandi elettori del Cio. Affiatati come due fidanzati si sono presentati mano nella mano per garantire alla Windy City, dove è nata la First Lady, il sostegno che doveva essere decisivo, e invece si è rivelato un clamoroso flop: Chicago, strafavorita alla vigilia, è uscita addirittura al primo turno dalla corsa a quattro per le Olimpiadi. Se Obama aveva scelto di far sentire il suo peso con la sola presenza - mai un un presidente Usa prima di oggi aveva perorato personalmente la causa di una città candidata ai Giochi - e un discorso molto semplice, sua moglie Michelle era stato il vero motore di questo rush finale: la First Lady, a Copenaghen già da due giorni, ha fatto un battage incredibile, incontrando ad uno ad uno i membri del Cio per promuovere la sua città. E nel giorno della presentazione ha puntato sulle emozioni, sui suoi ricordi di bambina, sulle Olimpiadi viste sulle ginocchia del papà malato, per aprire il cuore agli elettori. E sul giallo divenuto oramai un colore cult delle sue occasioni pubbliche, a cominciare dall’insediamento del marito alla presidenza Usa.

Il presidente si difende La Casa Bianca ha definito oggi una "delusione" la mancata scelta di Chicago come città ospitante delle Olimpiadi del 2016. Ma l’eliminazione della candidata americana non deve essere vista come un "ripudio" del presidente Obama e di Michelle. "Il presidente e la first lady hanno fatto un vigoroso tentativo a favore di Chicago, non abbiamo rimpianti - ha detto David Axelrod, consigliere di Obama -. Valeva la pena di fare questo tentativo anche se il risultato finale e stato deludente". Axelrod ha detto che "Chicago era un forte candidato.

Ma la scelta è stata ovviamente influenzata da una abbondanza di manovre politiche tra i votanti".

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