Padiglione Italia, così l'arte racconta la nostra identità

Prsentato il percorso artistico che si snoderà fra Palazzo Italia e Cardo. Diana Bracco: "Testimoniano la potenza della nostra grande bellezza". Dalla scultura realizzata per Expo da Vanessa Beecroft al "Genio Futurista" di Balla passando per la "Vucciaria" di Guttuso, l'Arcimboldo "reversibile", la statua mitologica della "Hora" e la "Mensa con grifi" del IV secolo a.C.

Padiglione Italia, così l'arte racconta la nostra identità

Opere d'arte protagoniste di un percorso espositivo multisensoriale che si snoderà all’interno del Padiglione Italia durante i sei mesi di Expo Milano 2015 per rappresentare l’identità di tutto il Paese. Sei opere scelte - e messe in mostra grazie a prestiti - per la loro attinenza ai temi dell'Esposizione Universale, presentate a Palazzo Bovara da Diana Bracco, presidente di Expo e commissario generale per il Padiglione, Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario ai Beni culturali e Marco Balich, direttore artistico di Padiglione Italia.

"Per due anni abbiamo lavorato perché in Expo fosse plasticamente visibile al mondo come il nostro patrimonio di bellezza non sia soltanto una grande risorsa turistica, ma anche il cuore della nostra identità nazionale. Un patrimonio che caratterizza tutto il nostro territorio, ricco e diverso come le molteplici storie e identità che lo raccontano. Credo che la scelta dei percorsi, delle iniziative e delle opere che mostriamo come uno dei biglietti da visita dell'Italia per Expo ne siano la dimostrazione", ha detto Ilaria Borletti Buitoni.

"La cultura offre uno strumento fondamentale per nutrire la mente e per ampliare gli orizzonti della nostra vita. Noi Italiani abbiamo avuto la fortuna di nascere nel Paese più ricco di opere d'arte al mondo disseminate in uno scenario naturale tra i più vari che esistano - ha aggiunto Diana Bracco - per questo Padiglione Italia ha scelto di inserire nel suo percorso espositivo importanti opere d’arte che simboleggiano la grande storia del genio artistico italico e che ben testimoniano la potenza della nostra grande bellezza".

"Entrando nel Padiglione - ha spiegato ancora -, i visitatori di tutto il mondo riscopriranno la magia di un viaggio dentro l’Italia di ieri, di oggi e di domani. Il nostro obiettivo infatti è proprio quello di suscitare a livello globale il desiderio di visitare il Bel Paese, sull'esempio di quanto accadeva con il Grand Tour del Settecento e dell'Ottocento". "E' una mostra sull’identità italiana dove l’arte diventa uno strumento per acquisire consapevolezza su cosa significhi essere italiani", ha sottolineato Marco Balich.

Sei le opere esposte al Padiglione Italia. A partire dalla scultura realizzata per Expo Milano 2015 da Vanessa Beecroft, artista italiana fra le più note nel panorama internazionale. L'opera Jennifer Statuario si compone di due sculture ricavate dal calco dal vero della sorella dell’artista. Lo stile utilizzato è quello classico-figurativo, mentre la posizione della scultura, posta a testa in giù, insieme ad altri elementi, ha lo scopo di destabilizzare l’idea di classicità avvicinandosi al concetto di membre fantome, la sindrome dell’arto fantasma, che l’artista indaga dal 1993.

La statua di Hora, realizzata in marmo lunense di Carrara, appartiene probabilmente al I secolo d.C. con integrazioni quali la testa, la base e parte delle mani risalenti a metà del XVI secolo, ed è esposta in contrapposizione-confronto con la scultura contemporane della Beecroft. La scultura raffigura una delle Horai, divinità legate alla fecondità della terra, figlie di Zeus e di Themis che vigilavano sulle stagioni dell’anno proteggendo e favorendo primizie e raccolti abbondanti. Sulla base del tipo di frutti (uva, pere, melograni e noci) che la statua porta in grembo è stata identificata con Carpo, preposta ai frutti e ai raccolti autunnali.

La Vucciria di Renato Guttuso, tra i più importanti e rappresentativi interpreti della storia dell'arte italiana del '900 è un olio su tela, realizzato nel 1974 che offre l'intensa rappresentazione dello storico mercato di Palermo.

Il dipinto l'Ortolano che sarà ospitato in Palazzo Italia è una delle rarissime opere di Arcimboldo a essere reversibile: ruotandolo di 180 gradi si trasforma infatti in un altro soggetto completamente diverso dal primo. Così la Ciotola di ortaggi si trasforma, capovolgendola, nella testa dell'Ortolano, costruito in modo da suggerire allusioni sessuali maschili, simbolo di fecondità e della forza generatrice della natura.

Il Trapezophoros è invece un sostegno di mensa con grifi in marmo dipinto, che risale alla seconda metà del IV secolo a.C. e rappresenta uno dei simboli dell’attività di recupero dei capolavori dell’arte e dei reperti archeologici trafugati del comando dei carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale. Sottratto dal luogo di rinvenimento negli anni Settanta, durante gli scavi nell’area archeologica di Ascoli Satriano, in Puglia, il sostegno di mensa è stato restituito all’Italia nel 2007 dal J. Paul Getty Museum di Malibù. Completerà l’esposizione di Padiglione Italia l’opera Genio Futurista di Giacomo Balla, ritenuta dalla critica simbolo della sua presenza all’Exposition Internationale des Arts décoratifs modernes di Parigi del 1925.

E a proposito dei lavori, Diana Bracco ha ribadito che Palazzo Italia sarà pronto entro il primo maggio, giorno dell'inaugurazione di Expo Milano 2015. "La parte esterna è stata completata ieri, gli interni li stiamo allestendo. Su Palazzo Italia non ci sono problemi, ci sarà forse qualche ritardo sul Cardo Sud che è stato l'ultimo a partire".

Per quanto riguarda gli interni del Padiglione, "li stiamo allestendo, forse siamo un pò in ritardo sul Cardo ma per il primo maggio per il percorso espositivo non ci saranno problemi, la nostra presenza sarà molto articolata e il nostro calendario di eventi è talmente ricco che punteggeremo tutto il sito Expo con le nostre iniziative, anche fuori dal Padiglione".

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