Stile

Il parco del futuro Fra biodiversità sport e cultura

Dieci ettari di verde e 135mila specie a Porta Nuova Domani sera concerto con la Filarmonica della Scala

Gioia Locati

Se i luoghi di incontro di una città ne fanno cogliere l'anima, un parco che unisce strade e piazze è la linfa vitale. Avviciniamoci a piedi alla zona che, più di ogni altra, si è conquistata il posto d'onore: la visione di Milano del futuro. A porta Nuova. Con i grattacieli dagli alberi svettanti (il bosco verticale) e la torre più alta d'Italia (226 metri, di Unicredit).

E poi in piazza Gae Aulenti. Con la sua fontana che pare un'opera d'acqua e ci invita a finirci sotto. O poco più in là dove sorge l'anfiteatro in legno, il Pavillion. Fermiamoci a osservare. Davanti a noi si apre un grande parco, senza recinti, per 10 ettari. Centomila metri quadrati da attraversare fra le vie Sturzo, Gioia, Sassetti e De Castilla. Angoli di Milano che, neanche tanto tempo fa, avremmo scelto di non percorrere. E che oggi sono un invito ad andarci. È percorribile dallo scorso ottobre questo terzo parco milanese del centro, detto BAM, Biblioteca degli alberi perchè somiglia a un giardino botanico tanto è ricco di specie (ce ne sono cento).

Sono stati piantati 500 alberi, disposti in 22 cerchi detti «foreste circolari». Ognuno di questi crea una sorta di «stanza» all'aperto dotata di sdraio per rilassarsi, leggere o consumare uno spuntino. I prati somigliano a un mosaico di aree, tutte diverse. C'è lo spazio per gli arbusti e quello per le piante aromatiche, c'è uno stagno e ci sono due zone per i cani. I giardini sono tagliati da vialetti in calcestruzzo e, a terra, alcune frasi illustrano le specie che formano i cerchi. In tutto si contano 135mila fra piante, siepi, bulbi, bamboo, rampicanti e aromatiche. Sono proprio le vegetazioni diverse - ma nello stesso tempo adatte al clima cittadino - ad attrarre api e farfalle di ogni genere. Il progetto è stato realizzato dallo studio Inside Outside della paesaggista olandese Petra Blaisse. La gestione è affidata alla Fondazione Riccardo Catella che si occuperà della manutenzione e della sicurezza. «È il primo accordo di collaborazione pubblico-privato per la gestione di un parco pubblico - ha detto Kelly Russel Catella, direttore generale della Fondazione. Da più di dieci anni ci occupiamo di progetti che coinvolgono la cittadinanza per rendere le città più vivibili. La nuova sfida è di rendere BAM un modello da copiare. L'intento è stato quello di creare un luogo di inclusione e rispetto della biodiversità, ma anche di innovazione e divertimento». Sì perchè la Biblioteca degli alberi non è solo una trama verde fra un quartiere e l'altro. Sarà anch'essa un centro pulsante, con una connotazione culturale e sostenibile. Ce lo spiega Francesca Colombo, direttore generale culturale di BAM che ha messo a punto un calendario di iniziative, tutte gratuite. A cominciare da quella di domani stasera: il concerto inaugurale della Filarmonica della Scala dedicato alla ripresa della vita milanese, «Back to the city».

Il contesto informale, i prati al posto della platea, le stelle che sostituiscono le luci. «Ci si potrà sedere o sdraiare sull'erba - ha annunciato Francesca Colombo - Sulle note di Rossini, Verdi, Mascagni e Mendelssohn eseguite dalla Filarmonica diretta dal giovane Alessandro Bonato». La sfida culturale proposta dalla Fondazione non è solo quella di condividere la bellezza (arte o musica) avvicinandole a più persone possibili «ma anche di veicolare i messaggio del rispetto dell'ambiente. Solo salvaguardando la natura la nostra specie avrà un futuro». Il concerto è reso possibile grazie a Regione Lombardia, Volvo (Park Ambassador di BAM) e Unicredit (main partner della Filarmonica della Scala).

La stessa Filarmonica, partecipando, è coerente con la sua mission, di raggiungere un pubblico più ampio, portando la musica sinfonica anche in contesti insoliti.

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