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Parigi brucia, ma vola il Bordeaux made in Italy

ParigiIn Francia il deficit è dalle parti del 9 per cento del Pil, la disoccupazione è espressa da un numero a due cifre e oltre la metà dei cittadini non si sogna nemmeno di andare a votare. Insomma, non si respira una buona aria. Eppure al di sotto della Loira la gente è allegra. Miracolo del calcio. In realtà non c'è una Francia. Ce ne sono due, con i punti cardinali invertiti rispetto all'Italia. Al centro sud le cose non vanno poi tanto male. La gente sogna d'andare a vivere in Provenza e sulla costa del Mediterraneo.
Proprio in questa zona le amministrazioni locali cominciano a battersi contro il vecchio centralismo alla parigina (come si è ben visto domenica scorsa col buon andamento delle liste autonomiste nelle regioni Corsica e soprattutto Linguadoca-Rossiglione, la regione di Montpellier). Invece al nord, dove c'era un tempo gran parte della ricchezza nazionale, l'atmosfera è caratterizzata da uno tsunami di proteste e di mugugni.
Il calcio s'incarica di riflettere l'immagine di questa Francia bifronte, in cui la crisi economica è ovviamente onnipresente, ma in cui sopra la Loira regna il pessimismo mentre sotto la Loira c'è ancora tanta fiducia nel domani. Per di più c'è il sole, il che non guasta mai, mentre il clima parigino è ispirato al principio dell'eterno grigiore.
Nella gerarchia storica della Champions, la Francia è al settimo posto, ma dista anni luce dalle sei nazioni che la precedono (Spagna, Italia, Inghilterra, Germania, Olanda, Portogallo). Una sola volta la coppa dalle grandi orecchie è approdata sul suolo transalpino ed è stato a Marsiglia, nella Francia mediterranea. Ora i francesi hanno due équipes ai quarti di Champions e naturalmente si tratta di squadre del centro sud: l'Olympique Lyonnais e i Girondins de Bordeaux. Nella lotta contro il giacobinismo parigino, sono finalmente i girondini a spuntarla. Almeno nel calcio.
Il campionato francese vede in testa due squadre con 53 punti: il Bordeaux e il Montpellier, ossia due squadre del Sud-Est. I punti del PSG sono appena 37. Il Lione, oltre a essere tra i primissimi in campionato, ha compiuto lo straordinario exploit di eliminare i Paperoni di Madrid agli ottavi di Champions. In questo momento il successo delle squadre di Bordeaux e Lione coincide con la crisi nera del Paris Saint-Germain (PSG), che rischia persino la punizione del governo dopo che, ieri, è morto un giovane, che era stato picchiato selvaggiamente allo stadio della capitale, il Parc des Princes, da un gruppo di fanatici.
Gli estremisti del tifo PSG hanno sfogato la loro rabbia per le frequenti sconfitte, prendendosela con un poveraccio, che era lui stesso favorevole alla squadra locale e che è morto all'ospedale dopo un lungo periodo di inutili cure. Adesso il PSG, che va male in campionato e che ha fallito tutti gli obiettivi importanti, si prepara a giocare a porte chiuse.
Parigi piange e Bordeaux trionfa. Due volti del Bordeaux impersonano il pragmatismo del nuovo calcio francese, che sta costruendo il proprio successo sulla rinuncia alle vecchie tentazioni un po' sbruffone e che ha scelto di studiare con diligenza le esperienze straniere. Il primo volto è quello del centrocampista-operaio Yoann Gourcuff, che il Milan non smetterà mai di rimpiangere malgrado le sue poco esaltanti prestazioni dell'epoca rossonera.
L'altro è quello dell'allenatore Laurent Blanc, ex giocatore di Napoli e Inter e adesso cervello del nuovo calcio transalpino. Un calcio vincente, almeno in Champions. Il carattere efficace e discreto di Blanc è l'esatto contrario di quello spaccone e inconcludente dell'uomo chiave della nazionale francese: il contestatissimo Raymond Domenech. In Francia sono in molti ad augurarsi che, passato il mondiale, proprio Blanc prenda il posto di Domenech come ct della nazionale. Altri oracoli vedono l'attuale allenatore del Bordeaux sulla panchina della San Siro nerazzurra.
Lui, Laurent Blanc, lavora e tace. Sogna solo di vedere in finale di Champions le maglie del Bordeaux.

Poi tutto diventerebbe possibile.

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