Scienze e Tecnologia

Pc: le tigri asiatiche si battono per l’Europa

Acer compra Gateway, scavalca Lenovo al terzo posto e si aggiudica un’opzione su Packard Bell. Ma per raggiungere Hp e Dell bisogna sfondare anche sul consumer

Pc: le tigri asiatiche si battono per l’Europa

Il fronte asiatico fa salire il termometro dello scontro nella partita per il controllo del mercato mondiale dei pc. Il testa a testa per la terza posizione si è fatto di nuovo incandescente, registrando un sorpasso inatteso tra gli inseguitori di Hp e Dell. La medaglia di bronzo viene strappata a Lenovo ed è ora nelle mani di Acer, che con un’abile colpo di mercato ha freddato le ambizioni del produttore cinese. Se tutto andrà secondo copione, l’acquisto dell’americana Gateway (il quinto produttore più forte nel mercato Usa) consentirà infatti ad Acer di centrare due importanti risultati. Primo: staccare di quasi un punto percentuale la compagnia cinese nel market share complessivo (8,8% contro il 7,95). Secondo: mettere la parola fine all’ipotesi di matrimonio tra Lenovo e Packard Bell Europe (Pbe), un pc vendor olandese da tempo nel mirino dei manager cinesi.

In virtù di un diritto di prelazione all’acquisto in mano agli azionisti di Gateway, infatti, Acer si potrà assicurare anche il futuro controllo di Pbe, una testa di ponte utilissima per chi ambisce a scalare posizioni di mercato sulla piazza del Vecchio Continente. Si tratta di un brusco risveglio per Lenovo, lanciata alla conquista di una posizione di vertice ben oltre il terzo posto e ora costretta a riformulare tempi e strategie della scalata. Lo sgambetto di Acer, inoltre, pone con urgenza il problema di battere vie alternative per rinforzare la propria presenza in Europa e America, i soli mercati (almeno per ora) in grado di rimescolare le carte nei rapporti di forza tra i produttori mondiali.

Assi da giocare

Le stanze di manovra per un recupero non sembrano però mancare. Acer per i prossimi 12-18 mesi sarà impegnata nel non facile compito di metabolizzare la nuova acquisizione (che oltre a Gatway e Packard Bell Europe porta in dote anche e-Machine, una controllata della compagnia americana) e Lenovo ha qualche asso nella manica che non ha ancora giocato.

A meno di bruschi cambiamenti di rotta (sempre possibili nell’arena del pc market) il produttore cinese continuerà quindi a muoversi in due direzioni: consolidare la propria presenza nel segmento di mercato enterprise con il brand Thinkpad (la divisione di notebook acquistata da Ibm nel 2005) e aggredire la vasta platea dei clienti consumer attraverso una nuova linea di portatili e pc desktop che verranno commercializzati con il brand Lenovo. «I valori che sono alla base del nostro marchio sono in sintonia con le esigenze dell’ambiente globale: combinare il meglio dell’esperienza orientale e occidentale con innovazione, attenzione alle esigenze dei clienti e un deciso spirito imprenditoriale”, precisa una nota dell’azienda cinese.

La sfida oltre i notebook

Sul primo fronte, quello enterprise, Lenovo si sta dimostrando molto abile nel gestire il gioiello ereditato da Ibm: il brand Thinkpad è sempre più un punto di riferimento nel segmento corporate. Mentre la linea Zseries, attesa per la fine di settembre, offrirà prodotti dotati di schermi widescreen d’ultima generazione e nuove feature multimediali. Ma la spinta generata da Thinkpad non è sufficiente per ambire a posizioni di vetta.

Almeno così sembra, visto che per erodere quote di mercato ad Hp e Dell (ancora saldamente al primo e secondo posto del market share mondiale) Lenovo si prepara a competere sul terreno dei computer per uso domestico, il vero ago della bilancia per il controllo del settore. Un traguardo da centrare, come già detto, attraverso la creazione di nuova linea di pc da affiancare alla linea Thinkpad. L’operazione si annuncia delicata, perché se in Cina Lenovo tiene saldamente in mano la leadership del mercato, all’estero la sua notorietà è dovuta quasi esclusivamente al ritorno di immagine garantito dalla divisione che fu di Ibm. Mentre con la nuova linea bisognerà partire da zero. «La compagnia mira a diffondere il marchio Lenovo al di fuori dei confini cinesi», dice Roger Kay, analista di Endpoint Technologies Associates. Nel mirino ci sono i mercati forti di Usa e Europa e Paesi emergenti come Russia, Brasile e India.

Ed è proprio con questo obiettivo che, già dall’inizio del 2008, il produttore cinese immetterà sul mercato una famiglia di pc che si annunciano curati nel design e offerti a un prezzo tale da poter competere alla pari con i prodotti dei colossi Usa. Il lancio dovrà però essere supportato da una nuova e più efficiente rete di distribuzione per avere maggiori chance di successo. Sfuggito il boccone Packard Bell Europe, quindi, Lenovo dovrà valutare l’acquisto di un altro distributore forte sui mercati occidentali.

Sperando che Acer abbia davvero lo stomaco troppo pieno per tentare nuovi sgambetti.

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