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"Se non ferma immigrati ed islam, l'Europa esploderà come l'Urss"

Parla l'avanguardia giovanile di Pegida: "Vogliamo un'Europa delle patrie, per preservare la nostra identità etno-culturale. Nel 2050 gli europei saranno una minoranza tra le tante"

"Se non ferma immigrati ed islam, l'Europa esploderà come l'Urss"

Alexander Markovics è un ragazzo biondo dall’aspetto pacioso, tutto il contrario di quello che potresti aspettarti da un estremista di destra, come spesso sono descritti dalla stampa italiana gli attivisti di Pegida, il movimento tedesco anti-islamico. È a Milano per un convegno delle destre antieuropeiste e, come si definiscono loro stessi, “identitarie”. Eppure Alexander di Pegida è attivista: ha partecipato a diverse manifestazioni ed è presidente del movimento di giovani “patrioti austriaci” di Identitaere Bewegung. Che con Pegida ha molte affinità, al punto da esserne considerato, quasi, una costola giovanile. Con gli anti-islamisti tedeschi condivide l’attenzione per molti temi d’attualità, “a partire dall’avversione per l’immigrazione e per l’islamizzazione della società”, come ci spiega Alexander.

Per cosa combatte Pegida?

Il contrasto all’immigrazione di massa verso la Germania; la necessità di leggi più severe contro gli islamisti. Il tema della sicurezza: ci sono alcune zone completamente controllate da bande criminali o da gruppi islamisti radicali. Città come Berlino, con quartieri come NeuKolln (la cosiddetta Little Istanbul, ndr) dove lo Stato ha perso la propria autorità. Quartiei dove dettano legge bande criminali a rischio di radicalizzazione da parte dei salafiti. È anche la polizia a non funzionare come dovrebbe. La gente protesta anche contro questa mancanza di sicurezza.

Pegida è davvero un movimento di estrema destra, collegato ai neonazisti, come viene detto da più parti?

Pegida non è legato all’estrema destra o ai neonazisti. Il nucleo principale viene dalle classi medie, soprattutto dalla borghesia colta… è difficile che esprimano posizioni estremistiche. Eppure i tedeschi prendono parte con regolarità a queste manifestazioni, perché non si sentono più rappresentati dalla politica. Ci sono problemi come l’immigrazione di massa, l’islamizzazione, l’emergenza demografica Alcuni giornalisti hanno cercato di infiltrarsi nelle nostre manifestazioni ed attribuirci dichiarazioni razziste, per metterci in cattiva luce e presentarci come neonazisti. Quando il pubblico ha scoperto queste cose, ha iniziato a parlare di “Lugenpresse”, stampa bugiarda, e ha seguirci con sempre maggior interesse

Cos’è invece Movimento Identitario?

Un movimento giovanile: ci occupiamo della difesa della nostra identità etnico-culturale. Immigrazione di massa ed islamizzazione sono solo i sintomi di un processo più ampio: la sostituzione della popolazione europea con mediorientali ed africani. Questo per due fattori: uno economico, manovrato dal capitalismo liberista in cerca di forza lavoro a poco prezzo; uno politico, dato dal multiculturalismo egemone. Nel giro di cinquanta o cento anni non ci saranno più europei indigeni per come li conosciamo. Entro il 2050, in Austria gli austriaci saranno solo una minoranza tra le altre. Le frontiere austriache, di fatto, non sono più sorvegliate.

Ma l’identità europea stessa non è fatta di pluralismo e tolleranza?

Quando si parla di multiculturalismo ti fanno vedere le figurine che si tengono per mano, tutte uguali ma con colori diversi. Vogliono trasformarci in tante “persone-Smarties” e cambiare l’Europa in un’enorme Disneyland. Diventiamo sempre più simili agli Usa, con quella mentalità da melting-pot. Noi invece vogliamo preservare le diversità: uno dei nostri slogan del Movimento Identitario è “100%, 0% razzismo”. L’unico razzismo che c’è in Europa è quello dei politici verso gli europei indigeni.

Da un lato ci sono i movimenti popolari, dall’altro i filoeuropei. Qual è la vostra opinione sulle responsabilità dell’Europa?

L’unità europea è una buona idea tradotta malissimo in pratica. Gli ultimi 20 anni sono stati una catastrofe, lo puoi vedere in economia, basti vedere la disoccupazione in Grecia. Gli Stati occidentali sono influenzati dall’America nella politica estera: il rapporto non è quello tra partner alla pari, ma tra feudatario e vassallo. La Ue conta troppo sugli Usa e ne è troppo dipendente. Questo porta a conseguenze molto pericolose, e lo si può vedere dalla crisi ucraina.

Come?

Mentre gli Usa fomentavano l’odio tra russi e ucraini, l’Europa avrebbe dovuto contenere l’escalation e promuovere la pace, ma in realtà ha solo prodotto l’effetto contrario. Le sanzioni alla Russia causano un danno economico all’Europa ma favoriscono invece gli Usa, che hanno interesse a creare un solco tra Russia ed Europa. Così abbiamo una nuova guerra fredda che rischia di diventare calda. Senza poter difendere i confini, questo è molto pericoloso.

Come giudica la politica di Putin? È davvero così aggressivo come dicono?

Con la dissoluzione dell’unione sovietica nel 1991 gli Usa hanno sfruttato il momento per guadagnare più influenza a discapito della Russia, con l’espansione della Nato a est.

Le nazioni dell’Europa orientale non hanno diritto a preservare le proprie identità nazionali?

Assolutamente sì. Tuttavia la Russia non sta aggredendo nessuno, è essa stessa a sentirsi in pericolo. Per l’Europa sarebbe meglio sbarazzarsi dell’egemonia americana e delle truppe Usa. Inoltre bisognerebbe dotarsi di un esercito in grado di difendere le frontiere.

Quindi non c’è futuro per la Ue nella sua forma attuale?

La Ue può sopravvivere solo se diventa più democratica e rispetta gli interessi dei suoi stessi cittadini, senza più essere solo espressione della classe dirigente di alcuni Paesi. Se la gente non partecipa alla politica in forma diretta e su una base larga, non ci sarà futuro per la Ue, e finiremo come l’Unione Sovietica del 1991.

Ultima domanda: che ne pensa della situazione italiana?

La Lega è un’espressione parlamentare di questi movimenti popolari come Pegida, sin dalla sua fondazione. Mi fa piacere che questi cambiamenti stiano avvenendo anche in Italia.

In Italia però la partecipazione politica è ancora bassa...

"È naturale: non avete un premier eletto dal popolo da sette anni, grazie a Bruxelles. Berlusconi non si inseriva al 100% nel programma di riforme immaginato dalla Ue per l’Italia e per questo è stato “sostituito”. Quando togli ai cittadini il diritto di scegliersi i propri rappresentanti, la gente vuole uscire dalla Ue, semplicemente.

Come si può vedere in Grecia."

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