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Camilla, "l'altra donna" diventata Regina d’Inghilterra

La Regina consorte d’Inghilterra è un personaggio affascinante, la cui storia va ben oltre la relazione con re Carlo e la rivalità con Lady Diana

Camilla, “l’altra donna” diventata Regina d’Inghilterra
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Quando i giornali scrivono di Camilla mettono quasi sempre in evidenza la sua tenace ascesa da “amante” di Carlo, odiata dal popolo, a stimata Regina consorte d’Inghilterra. Tuttavia tra questi due estremi c’è una vita intera, fatta anche di errori e una personalità con molte sfaccettature. Camilla è stata messa in ombra dal fascino incontestabile di Lady Diana, ha sempre perso la sfida del confronto con la principessa. È arrivato il momento di puntare i riflettori esclusivamente sulla sovrana, di osservarla da sola, per scoprirne i tratti finora rimasti nascosti.

Camilla prima di Carlo

In gioventù Camilla era una delle donne più popolari dell’alta società inglese. Figlia del maggiore Bruce Shand e dell’ereditiera Rosalind Cubitt, discendente di Roland Cubitt, terzo barone Ashcombe, la ragazza rappresentava il classico buon partito da non lasciarsi scappare. Il padre aveva fatto fortuna con il commercio dei vini e Camilla aveva potuto frequentare le migliori scuole, dalla Queen’s Gate School di South Kensington alla Mon Fertile in Svizzera fino all’Istituto di Parigi per studiare lingua e letteratura francese.

La futura Regina, poi, è sempre stata una persona curiosa, amante dei libri, portata per lo studio. Con queste premesse era quasi naturale che diventasse una giovane donna colta, capace di attirare chiunque con la sua intelligenza, a suo agio nelle occasioni mondane. Non le mancava nemmeno il fascino particolare, molto diverso da quello di Diana, un’aura più “intellettuale”, ma non per questo meno accattivante, anzi.

Ricostruire con precisione eventuali liaison dell’attuale sovrana prima di Carlo è tutt’altro che semplice. Camilla, che debuttò in società nel 1965, a Knightsbridge, avrebbe avuto delle relazioni con Kevin Burke, figlio del vicepresidente della Hawker Siddeley Aubrey Burke, azienda di aeromobili, patrick Robertson-Macleod, studente di Eton, Charles Peel e Rupert Hambro, discendente di una dinastia di banchieri. Kevin Burke disse della futura Regina: “Era divertente, immensamente popolare e, anche se non era una bellezza...era attraente e sexy. Non era mai timida, aveva sempre qualcosa di bello da dire…sono rimasto con [lei] per un anno…Poi mi ha lasciato”, ma nessuno avrebbe mai saputo il perché.

Il primo incontro con Carlo

Carlo e Camilla si conobbero nel 1970, durante una partita di polo, quando l’allora principe aveva 22 anni e la futura moglie 23. Molto simpatico è l’aneddoto legato a questo incontro e che la dice lunga sulla personalità intraprendente della Regina consorte. Camilla, all’epoca già fidanzata con Parker Bowles, si sarebbe avvicinata a Carlo e, per presentarsi, gli avrebbe detto: “La mia bisnonna era l’amante del tuo bis-bisnonno”. Esordio malizioso, per qualcuno perfino insolente, ma vero: Lady Alice Frederica Edmonstone Keppel, antenata di Camilla e nobildonna scozzese, fu l’amante di Edoardo VII dal 1898 al 1910.

Sembra che tra Carlo e Camilla ci sia stato il classico colpo di fulmine. La royal family avrebbe deciso, nel 1971, di spedire l’erede ai Caraibi con la Royal Navy pur di troncare definitivamente la relazione e liberarlo, così, “dall’influenza” della ragazza. Ma i due si erano innamorati per davvero. Fu la ragion di Stato a rompere l’incantesimo di questo amore: il principe doveva sposare una ragazza vergine, come voleva la tradizione e Camilla, a quanto sembra, non rispondeva a questo requisito. Per la verità a corte qualcuno avrebbe detto addirittura che la giovane aveva “troppa esperienza” per sposare il principe.

La regina Elisabetta non seppe o non volle comprendere i sentimenti del figlio. La Corona veniva prima di qualunque altra cosa, di certo prima dei desideri personali. Forse Carlo non seppe imporsi ma, d’altra parte, la defunta sovrana non fu abbastanza lungimirante da capire che quell’unione sacrificata alla Corona era, in realtà, un segnale evidente dei tempi che stavano cambiando.

Il matrimonio con Andrew

Camilla conobbe l'ufficiale delle Royal Horse Guards Andrew Parker Bowles alla fine degli anni Sessanta. Il loro incontro fu possibile grazie al fratello di Andrew, Simon, che lavorava nell’azienda di vini di Bruce Shand. La storia d’amore tra i due fu un “tira-e-molla”, soprattutto perché il militare sarebbe stato un playboy. Avrebbe avuto anche una relazione con la principessa Anna. Camilla sposò Parker Bowles nel 1973. All’epoca Carlo si trovava ancora ai Caraibi. Quando apprese la notizia del matrimonio della sua amante dovette rassegnarsi di fronte all’evidenza: “Gli sembrò particolarmente crudele”, ha spiegato l’esperta Penny Junor, “scrisse in una lettera che…il destino aveva stabilito che una ‘così meravigliosa, tranquilla, mutualmente felice relazione’ dovesse durare solo sei mesi”.

Nonostante ciò la relazione sarebbe ricominciata tra il 1978 e il 1979 e Andrew Parker Bowles ne sarebbe stato a conoscenza. A tal proposito la Junor ha commentato nel suo libro “The Duchess”, dedicato a Camilla: “Andrew non era nella posizione di potersi lamentare e quando scoprì ciò che stava accadendo, saggiamente non sollevò un polverone. Qualcuno potrebbe dire che una parte di lui, in realtà, approvasse il fatto che la moglie dormisse con il futuro Re. Forse avrebbe avuto un’opinione diversa se Carlo fosse stato un commesso viaggiatore”.

“Un matrimonio affollato”

Il resto è storia. Carlo sposò Diana, ma il matrimonio naufragò nei primi anni Novanta, concludendosi con un divorzio nel 1996. Camilla aveva divorziato l’anno precedente. Eppure i futuri sovrani non furono subito liberi di sposarsi (il grande giorno sarebbe arrivato solo nel 2005). Dovettero passare molti anni prima che Elisabetta II e il popolo britannico accettassero il vero amore dell’erede al trono. Volendo fare un po’ di storia controfattuale, forse le nozze tra Carlo e Camilla non si sarebbero celebrate se Lady Diana fosse sopravvissuta all’incidente nel Tunnel dell’Alma (o se lo schianto non fosse avvenuto affatto). Gli equilibri della royal family sarebbero stati molto diversi da quelli che osserviamo oggi. Il carisma di Diana avrebbe, con buona probabilità, oscurato le doti di Camilla, che sarebbe rimasta “l’altra donna” nel cuore della gente.

Una Regina disordinata

Tornando alla realtà, però, è evidente che il matrimonio tra Carlo e Camilla sia un’unione felice, desiderata, di due persone molto simili tra loro: entrambi amano la vita di campagna, la lettura, l’arte. Camilla, come pure Carlo e Diana, ha compiuto diversi errori, ma è stata capace, se non di farli dimenticare, almeno di farsi perdonare. Di voltare pagina. Abbiamo scoperto, con gli anni, che la Regina consorte è una donna simpatica, a cui piace scherzare e chiacchierare: non amerebbe darsi arie. A tal proposito ha dichiarato in un’intervista a You magazine del Daily Mail, riportata dal Reader’s Digest: “Ho così tanti amici che, se mai provassi a fare la presuntuosa…mi direbbero: ‘Dai, datti una calmata”.

Inoltre, stando a quanto detto da un insider, Camilla sarebbe pure piuttosto disordinata e molto spontanea. È nota la sua passione per i cani e per il giardinaggio: “Me ne starei in giardino tutto il giorno, ogni giorno se potessi. Amo sporcarmi le mani”, raccontò durante un evento alla charity Floral Angels. La Regina avrebbe anche una fobia non proprio trascurabile nella sua posizione: avrebbe paura di prendere l’aereo e riuscirebbe a superare questo ostacolo solo applicando una tecnica particolare, di autoaiuto, la Eft (Emotional Freedom Technique), basata sulla medicina cinese. Consiste, in linea molto generale, nel fare piccole pressini su determinati punti del corpo, in modo da rimuovere i blocchi psicologici.

Tutti questi dettagli avvicinano Camilla alle persone, sgretolando la patina lasciata dagli sbagli passati. In fondo anche la Regina consorte, come Carlo e Diana, è stata, in parte, vittima delle circostanze.

Forse questo non la assolve, però la fa apparire per ciò che è: umana, imperfetta come tutti.

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