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"Ci fa perdere tempo". Harry non si presenta in aula al processo contro il Mirror

Slitta al prossimo 6 giugno la testimonianza di Harry contro il Mirror: il principe sarebbe arrivato tardi a Londra per partecipare al compleanno della figlia

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Il principe Harry non ha testimoniato contro il Mirror il 5 giugno 2023, come programmato. L’udienza sarebbe saltata a causa del ritardo del duca, arrivato da Los Angeles solo la scorsa notte. Il giudice e l’avvocato della controparte sarebbero contrariati da un simile atteggiamento e riterrebbero questa assenza inaccettabile, una mancanza di rispetto nei loro confronti.

Udienza rimandata

Il principe Harry e altre celebrità britanniche hanno iniziato una crociata contro i tabloid, accusati di essersi insinuati nella loro vite utilizzando metodi illegali, dalla corruzione di poliziotti alle cimici nei telefoni. Lo scorso maggio il Mirror Group Newspapers, che pubblica il Sunday Mirror e il Sunday People, si era scusato “senza riserve” con il duca di Sussex di fronte all’intera nazione, ammettendo l’esistenza di “alcune prove” riguardanti le intercettazioni illegali che sarebbero avvenute tra il 1996 e il 2011. Il gruppo ha anche sottolineato che il principe ha diritto a un “risarcimento adeguato”.

Per Harry questa è stata una prima vittoria sulla stampa che avrebbe violato la sua privacy per anni, diventando ancora più aggressiva dopo la morte di Lady Diana. Il 5 giugno 2023 il duca avrebbe dovuto testimoniare contro il Mirror, spiegando le sue ragioni di fronte al giudice, ma non si è presentato in aula. Il motivo di questa clamorosa assenza sarebbe tanto semplice quanto discutibile: come ha spiegato all’inizio dell’udienza il suo legale, David Sherborne, Harry sarebbe arrivato a Londra da Los Angeles solo la scorsa notte. Troppo tardi per riuscire a presentarsi in tribunale il mattino seguente. Il principe non voleva perdersi il secondo compleanno della figlia Lilibet Diana, che ha compiuto due anni lo scorso 4 giugno e questo avrebbe causato uno slittamento nella sua tabella di marcia, chiamiamola così.

Il giudice Francourt è stato costretto a rimandare l’udienza al prossimo 6 giugno, dichiarandosi “un po’ sorpreso” dal comportamento di Harry. In fondo tutto era stato programmato per tempo e al principe era stato consigliato di rendersi disponibile già dal giorno precedente la sua deposizione. Così, qualora vi fosse stato tempo, il giudice avrebbe anche potuto ascoltarlo in anticipo.

“Ci fa perdere tempo”

L’avvocato del Mirror, Andrew Green, si è detto “molto risentito” per l’assenza di Harry, che rischierebbe di “far perdere tempo” al processo. In effetti il ritardo del duca non sarebbe tanto giustificabile: in teoria era suo dovere organizzarsi in maniera da arrivare a Londra in orario, se non addirittura in anticipo. Considerando il fatto che il principe ha spesso accusato con foga la stampa di intrusioni nella sua vita privata, il suo primo pensiero doveva essere proprio quello di raccontare di persona la sua versione dei fatti, per cercare di arrivare alla verità il prima possibile.

Da 132 anni non si vedeva un membro della royal famly di fronte all’Alta Corte di Londra, pronto a testimoniare. Secondo quanto riportato dall’esperto Dan Wootton a Sky News, Re Carlo III avrebbe paura che questa battaglia legale possa ritorcersi contro il figlio: “Questo è un giorno epocale per Harry…Il ragazzo non ha detto la verità…l’intervista a Oprah Winfrey è stata un cumulo di bugie…l’autobiografia Spare la sua versione della verità, beh tutto questo non è tollerabile in un’aula di tribunale. [Harry] sarà controinterrogato…non può mentire…Re Carlo ha descritto [tutto ciò] come una missione suicida”. Il principe Harry non può più tirarsi indietro.

Ha voluto questo processo, insieme ad altri vip britannici e ora dovrà affrontarlo.

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