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"Diffusa la difesa di un incriminato". L'intervista alla Ferragni è un boomerang

Chiara Ferragni gioisce per i 1,6 milioni di lettori della sua intervista ma il Codacons, attraverso il suo presidente, torna all'attacco dell'influencer

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Mentre Chiara Ferragni gioisce per i numeri (1,6 milioni di lettori in poche ore) raggiunti dalla sua intervista sul Corriere della Sera, il Codacons torna all'attacco dell'influencer. A due mesi dalla multa milionaria inflittale dall'Antitrust per il pandoro gate, l'imprenditrice digitale ha rotto il silenzio e ha scelto di rilasciare una lunga intervista, il cui tema principale non è stata la separazione dal marito Fedez, vicenda più recente dei guai giudiziari, ma le numerose inchieste, che la vedono coinvolta per truffa.

"Sono stata zitta per troppo tempo"

Mentre la giustizia cerca di fare il suo corso, Chiara Ferragni ha scelto di passare al contrattacco, rilasciando un'intervista proprio sui suoi guai giudiziari. Questa mattina l'influencer ha dato il buongiorno ai suoi fan, annunciando l'uscita dell'articolo sul Corriere. Un tentativo di riprendersi la scena persa dallo scorso dicembre. "Sono stata zitta per troppo tempo. Ora penso sia importante parlare e spiegare", ha scritto nelle storie del suo account Instagram, condividendo il link dell'intervista rilasciata al Corriere.

Com'era prevedibile, il sito è stato preso d'assalto e per alcuni minuti è stato impossibile accedere alla pagina a lei dedicata. Poi, in pochissime ore, sono stati oltre 1,6 milioni di follower quelli che hanno aperto il link per leggere la sua versione dei fatti sul caso Balocco e la sua difesa, perché in sostanza di questo si è trattato. Commossa per l'attenzione suscitata, la Ferragni ha ringraziato i suoi fan con un'altra storia con il volto in primo piano e gli occhi velati. Un'immagine che non ha toccato minimamente il Codacons, che attraverso il suo presidente Carlo Rienzi ha protestato con fermezza.

Codacons contro Ferragni: "Imbarazzante difesa"

Il presidente dell'associazione dei consumatori ha etichettato l'intervista della Ferragni come "la difesa di un incriminato di gravi reati piena di bugie, falsità e calunnie contro chi ha agito, come l'Antitrust, svolgendo le proprie funzioni per il ripristino della legalità contro imbrogli così palesi". Parlando all'agenzia di stampa Adnkronos, Rienzi ha smontato la difesa dell'influencer: "Continua a dire che tutto il marcio venuto fuori sul pandoro-gate vada riassunto in un errore di comunicazione e che nel cartiglio, che lei fece mettere sul pandoro, non vi sarebbe scritto che il ricavato sarebbe andato in beneficenza, quindi sarebbe in perfetta buona fede". Tutte bugie, le ha definite il Codacons, che ha accusato anche il Corriere di non avere provato a mettere in dubbio, facendo domande opportune, le dichiarazioni di Chiara Ferragni.

Ferragni da Fazio, il Codacons chiede il contraddittorio

"Io non mi stupisco della posizione della Ferragni, che si deve difendere giustamente, il problema è la gestione del dovere di un editore e due giornalisti di fornire informazioni complete, corrette e non di parte specie laddove vi sia un processo penale in corso ed un giudizio amministrativo pendente", ha proseguito il presidente del Codacons.

Per questo l'associazione ha chiesto il sequestro della trasmissione "Che tempo che fa" che il prossimo 3 marzo ospiterà Chiara Ferragni: "Temiamo la stessa vergognosa presa in giro degli italiani, questa volta attraverso gli ascoltatori della rete Nove tv, perché non si può consentire a una persona oggetto di un processo penale per gravi reati commessi ai danni di 300mila consumatori e di un procedimento sanzionatorio della massima autorità indipendente, l'Agcom, di poter avere l'occasione anche indirettamente di professare la propria versione in assenza di un reale contraddittorio".

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