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"Quando ti stringevo...". Rocco Siffredi denunciato da una giornalista per molestie

Poco prima dell'incontro con il pornodivo, la cronista avrebbe ricevuto dei complimenti che successivamente si sarebbero trasformati in insulti

"Quando ti stringevo...". Rocco Siffredi denunciato da una giornalista per molestie

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Rocco Siffredi nella bufera: il pornodivo è stato denunciato per molestie. A rivolgersi alle forze dell’ordine, una giornalista che aveva intervistato l’attore poco prima dell’uscita della serie sulla sua vita targata Netflix, Supersex, con protagonista Alessandro Borghi. A quanto pare, subito dopo l’incontro professionale tra i due, Siffredi avrebbe iniziato ad inviarle dei messaggi (alcuni con avances e altri con offese) che l’avrebbero costretta a rivolgersi ad un legale. L’avvocatessa Laura Sigrò, infatti, avrebbe presentato una denuncia dettagliata al commissariato di Prati con tanto di messaggi sia scritti che vocali.

I primi contatti con Rocco Siffredi

Tutto prende avvio a inizio del 2023 quando, il pornodivo, all’anagrafe Rocco Antonio Tano, è stato contattato dalla giornalista, professionista dal 2008. Quest’ultima, dopo aver parlato con Siffredi per richiedere un’intervista, ha contattato l’ufficio stampa della piattaforma tv della serie, così come da prassi. Già in quell’occasione, riporta la denuncia: “C'è stato il primo scambio di messaggi, inizialmente colloquiali e gentili”, oltre ai quali Siffredi avrebbe anche inviato una fotografia scaricata direttamente dal profilo social della giornalista, aggiungendo dei complimenti. “Non avevamo nessun tipo di confidenza ma non ho dato peso alla cosa perché sono abituata alle lusinghe delle persone che intervisto”. Tuttavia, l'incontro è saltato ed è stato rinviato ad un momento successivo rispetto all’uscita della serie.

L’intervista

È il 15 marzo, quando viene svolta l’intervista all’interno dell’Hotel Parco dei Principi. Il colloquio dura due ore e si tiene nella hall dell’albergo, con il pieno consenso dell’attore. A quanto pare, dopo l’intervista, l’attore invia un messaggio vocale alla giornalista: “Sei veramente simpatica, troppo carina e bona... te lo posso dire! Quando ti stringevo non lo potevo dire troppo di più, però c... beh... lasciamo perdere che mi stavi a fa venì proprio una roba un po' particolare. Però te l'ho detto per dirti che sei veramente una donna top, femminilità top”. Ma non è finita qui, perché poi è ritornato sull’argomento: “Il problema è che sono sempre molto sensibile e ho sentito tanto. Quando è arrivata l'amica tua, ciao! Eravate in due e non una e me ne sono scappato. Non per paura, ma per non fare danni”.

Il disappunto sull’articolo

Una volta pronta l’intervista, prima della pubblicazione, è stata fatta rileggere all’attore che non ha condiviso alcuni contenuti tanto da chiedere di eliminarli. La cronista, dopo aver spiegato di aver realizzato una sola sbobinatura del colloquio, anche su invito dell’editore decide di eliminare la parte contestata. A quel punto, Siffredi prima la ringrazia e poi, dopo la pubblicazione dell’articolo, inizia a contattarla nuovamente: “Ho letto il tuo articolo e devo dire che quando il destino ti dice di non incontrare quella persona perché è sbagliata, la mia natura mi porta sempre a scoprire perché: non sei una giornalista, sei una approfittatrice, per vendere i tuoi articolini gonfiati ci metti tanto del tuo. Togli di qua perché te l'ha detto il direttore e aggiungi di là. Vabbè, buona vita, woman”.

Gli insulti e la denuncia

Subito dopo, da parte di Siffredi sarebbero arrivate volgari allusioni sulla vita sessuale della giornalista. Così, la cronista si è rivolta all’ufficio stampa dell’attore che si è dissociato. Dunque, Siffredi è tornato a riscriverle: “Pensavo fossi un po' più carina nel comprendere quello che ti ho detto, ti ho parlato della mia intimità ma non come l'hai scritto tu. Hai forzato tutto come se fossi pazzo”. Poi le scuse: “Per quanto riguarda la parte offensiva ti chiedo scusa come donna ma non lo faccio per evitare la tua denuncia, fai quello che ti senti, no problem”. E ancora, anche nei giorni successivi ci sono stati altri messaggi sulla stessa scia: “Mi sono sentito usato”.

Insomma, una serie di chiamate e messaggi ai quali la giornalista non ha risposto, ma che l’hanno costretta a presentare una querela: “Tutto questo mi ha provocato uno stato di forte agitazione e pertanto mi sono rivolta al mio medico curante, il quale mi ha prescritto farmaci per il mio stato ansioso e i crampi addominali”.

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