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"Masochismo e autosabotaggio". L'esperto stronca Chiara Ferragni

Secondo gli esperti la strategia comunicativa messa in atto da Chiara Ferragni non sta portando ai risultati sperati e le ultime mosse social della moglie di Fedez sono state un vero e proprio disastro

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Se anche gli esperti cominciano a dubitare del recupero reputazionale di Chiara Ferragni, allora l'imprenditrice digitale ha di che preoccuparsi. La strategia comunicativa messa in atto da un team di esperti in crisi digitali non sta portando ai risultati sperati e le ultime mosse social della moglie di Fedez sono state un vero e proprio disastro.

Dal 4 gennaio, giorno in cui Chiara Ferragni è ritornata su Instagram con il fantomatico messaggio "Mi siete mancati", l'influencer ha inanellato una serie di insuccessi social, ma anche di passi falsi sotto l'aspetto della comunicazione, come sottolinea Andrea Camaiora, CEO The Skill Group e esperto in crisis management: "Trovandosi in una posizione di estrema delicatezza, in attesa delle decisioni della procura sulla posizione propria e dei propri collaboratori, parlare è fortemente sconsigliabile, per non dire improponibile. E invece Chiara Ferragni si prende la briga di un commento, in cui si fa esplicito riferimento a "lacune" normative, che non poteva far altro che rinfocolare le polemiche. Un virgolettato sbagliato dall’inizio alla fine, che fa acqua da tutte le parti, da principianti".

Le scelte sbagliate, che sono state adottate dal team assunto da Chiara Ferragni per rilanciarla nell'olimpo dei social, sono tante e l'esperto, intervistato dal Messaggero, sottolinea: "Scherzando, verrebbe da chiedersi se a guidare le azioni è il masochismo o l'autosabotaggio". Mantenere un profilo basso e centellinare i contenuti social rimane la scelta più consona: "Nella sua situazione i riflettori oggi non sono uno scudo ma un mirino che rende più semplice sparare e colpire. O meglio, essere colpiti". Per questo Chiara Ferragni avrebbe fatto meglio a rimanere in silenzio e non commentare le nuove normative in materia di pubblicità sui social e il disegno di legge sulla beneficenza, come invece ha fatto, commettendo l'ennesimo errore: "Come ha sottolineato il Codacons le sue parole 'dimostrano come l’influencer non abbia minimamente compreso la gravità delle sue azioni'. Nelle vicende mediatico giudiziarie i profili comunicativi non sono banali, non possono essere né improvvisati né scomposti ma devono essere improntati all’assoluta serietà. Un atteggiamento disinvolto è largamente controproducente".

Il test effettuato dall'influencer con l'hotel in Valle d'Aosta rappresenta un ulteriore passo falso nel suo rilancio reputazionale. Il post promozionale ha creato gravi disagi alla struttura alberghiera, che si è trovata costretta a dover cancellare ogni contenuto, che li legasse alla Ferragni. "C'è chi ipotizza che l'inciampo dell’hotel valdostano sia stato un test per 'misurare la temperatura della crisi'. Se così è stato, se cioè c'è dietro la valutazione di un professionista, a voler essere gentili si è trattato tecnicamente di una follia.

Siamo lontani mille miglia dall’exit strategy", ha concluso Camaiora, invitando gli esperti e Chiara Ferragni a scegliere la via della pazienza e della prudenza.

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