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Tutti i gioielli dell’incoronazione di re Carlo III

Dalla Imperial State Crown alla Corona di Sant'Edoardo fino al Globo del Sovrano, tutti i gioielli simbolo del potere temporale e di quello spirituale che vedremo all'incoronazione di re Carlo III

Tutti i gioielli dell’incoronazione di re Carlo III
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Il giorno dell’incoronazione re Carlo III indosserà la divisa e non i tradizionali abiti da cerimonia, ormai fuori moda. Tutt’altro discorso, invece, per quel che concerne i gioielli della Corona. Si tratta di “oggetti unici che rappresentano i poteri e le responsabilità del monarca”, scrive il sito della Torre di Londra. La loro bellezza unica e l’ineguagliabile valore, 3,8 miliardi di dollari circa, si fondono con la loro storia antica e il valore simbolico che hanno per la monarchia e il popolo inglesi. Carlo li sfoggerà come vuole la consuetudine, ma anche in onore dei re e delle regine che lo hanno preceduto.

La Corona di Sant’Edoardo

Il 3 dicembre 2022 la Corona di Sant’Edoardo è stata spostata dalla Torre di Londra per permettere le modifiche necessarie in vista dell’incoronazione di re Carlo III, il prossimo 6 maggio. Questo è il pezzo principale dei Gioielli della Corona, ammantato di un’aura di solennità. Il sovrano, infatti, lo indosserà nel momento in cui verrà incoronato nell’Abbazia di Westminster, come da tradizione. La Corona venne realizzata nel 1661 per Carlo II (in carica dal 1660 al 1685) ed è una copia (non precisa) di quella che venne usata in epoca medievale da Edoardo il Confessore (in carica dal 1042 al 1066), penultimo re degli anglosassoni e santo (venne canonizzato nel 1161 ed è il patrono della famiglia reale).

Il gioiello portato da Edoardo venne distrutto nel 1649 da Cromwell, durante la guerra civile inglese (1642-1651). La Corona di Sant’Edoardo è pesante e abbastanza scomoda da portare: pesa 2,23 chilogrammi ed è composta da 444 gemme: 345 pietre di acquamarina, 37 topazi, 27 tormaline, 12 rubini, 7 ametiste, 6 zaffiri, due zirconi, 1 granato, 1 spinello (tipo di gemma che somiglia al rubino) e 1 almandino (un tipo di granato). È costituita da una base in ermellino sormontata da quattro croci alternate a quattro gigli su cui svettano gli archi che sostengono un globo con una Croce Patente.

È il simbolo del potere monarchico e del Commonwealth. Piccola curiosità: Anna Bolena (regina consorte dal 1533 al 1536), moglie di Enrico VIII (in carica dal 1509 al 1547) venne incoronata con la Corona di Sant’Edoardo, precedente unico nella Storia inglese, visto che il gioiello è destinato ai sovrani regnanti.

La Imperial State Crown

La Corona Imperiale di Stato è il secondo gioiello più importante del Tesoro della Corona, poiché i sovrani la indossano durante la cerimonia di apertura del Parlamento e dopo l’incoronazione, ovvero all’uscita dall’Abbazia di Westminster e per i saluti alla folla dal balcone di Buckingham Palace. Per consuetudine questa corona viene anche posizionata sul feretro dei monarchi, come abbiamo visto di recente per i funerali della regina Elisabetta. La Imperial State Crown pesa 1,03 chilogrammi e, come la Corona di Sant’Edoardo, è composta da una base in ermellino sormontata da quattro gigli e quattro Croci Patenti su cui svetta il globo e un’altra Croce Patente. Impreziosiscono il gioiello 2868 diamanti, 273 perle, 17 zaffiri, 11 smeraldi e 5 rubini.

Diamanti e rubini

Tra le meravigliose gemme incastonate nella Imperial State Crown ne spiccano alcune con storie particolari: oltre alle due perle appartenute alla regina Elisabetta I, c’è lo zaffiro di Sant’Edoardo, che si trova sulla croce in cima alla Corona. In origine era incastonato nell’anello di Edoardo il Confessore. La pietra andò perduta durante la guerra civile inglese, ma venne ritrovata nell’epoca di Carlo II. Fu la regina Vittoria (in carica dal 1837 al 1901) a ordinare che lo zaffiro venisse incastonato sulla Corona. Sulla croce frontale alla base della Imperial State Crown si trova, invece, il rubino del Principe Nero, da 170 carati.

In origine la gemma apparteneva al Sultano nasride di Granada Muhammad VI (1332-1362). Quest’ultimo si trovò invischiato in una faida familiare in cui si intromisero anche il regno di Castiglia di Pietro I e il regno d’Aragona. Dopo un fallito tentativo di accordo Pietro I uccise il sultano e si impossessò del rubino. Ma anche il re castigliano dovette affrontare una guerra interna al suo casato e chiese aiuto a Edoardo il Principe Nero (principe di Galles dal 1343 al 1376), il quale ottenne la gemma come bottino di guerra. Nel 1415 Enrico V (in carica dal 1413 al 1422) lo avrebbe indossato nella battaglia di Agincourt, durante la Guerra dei Cent’Anni (1337-1453). Giacomo I (in carica dal 1603 al 1625) fece incastonare il rubino nella Imperial State Crown, ma con la guerra civile Cromwell decise di venderlo insieme alle altre pietre preziose del Tesoro.

Fu Carlo II a recuperarlo e la regina Vittoria a ordinare di incastonarlo nella nuova Corona Imperiale di Stato, realizzata per la sua incoronazione, nel 1838. L’ultima tappa del lungo viaggio della gemma avvenne nel 1937: in occasione dell’incoronazione di Giorgio VI (re dal 1936 al 1952) il rubino venne definitivamente sistemato nell’ultima versione della Corona, usata ancora oggi. Sotto al rubino del Principe Nero si trova il diamante Cullinan II, da 317 carati, proveniente dal diamante grezzo più grande mai trovato, cioè la Stella d’Africa. La gemma venne rinvenuta in Sudafrica nel 1905 e donata, nel 1907 a Edoardo VII (1901-1910) per il suo 66esimo compleanno. Nel 1909 il Cullinan venne incastonato nella Imperial State Crown al posto dello zaffiro Stuart, una pietra blu da 104 carati che venne spostata nella parte posteriore (ordine mantenuto anche nella nuova Corona del 1937).

Gli scettri e il Globo

Durante la cerimonia d’incoronazione re Carlo III terrà tra le mani due scettri, quello di Sant’Edoardo e il Sovereign’s Sceptre, cioè lo “Scettro della Colomba”, entrambi realizzati per l’incoronazione di Carlo II nel 1661. Il primo, simbolo del potere temporale, nel 1905 fu impreziosito con il diamante Cullinan I, conosciuto anche con il nome di Grande Stella d’Africa. Il secondo, invece, è sormontato da una colomba d’oro smaltata di bianco, emblema dello Spirito Santo e del potere spirituale del re.

Come da tradizione durante la cerimonia del 6 maggio 2023 Carlo III impugnerà lo scettro di Sant’Edoardo con la mano destra e lo scettro della Colomba con la mano sinistra nel momento in cui l’Arcivescovo di Canterbury poserà la corona sul suo capo. Alla fine dell’incoronazione ci sarà un importante cambiamento: il sovrano terrà con la mano destra lo scettro di Sant’Edoardo e con la sinistra il Sovereign’s Orb, che gli verrà consegnato dall’Arcivescovo.

Il Globo è una sfera di 16,5 centimetri di diametro composta da 375 perle, 365 diamanti, 18 rubini, 9 smeraldi, 9 zaffiri 1 ametista e 1 pietra di vetro. Pesa 1,32 chilogrammi.

Fu realizzata sempre per Carlo II e rappresenta il ruolo di difensore della religione attribuito al sovrano, rappresentante di Dio sulla Terra.

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